Calzaturiero escluso dagli incentivi del Governo: Spacca scrive a Berlusconi
Ancona | Introdurre un emendamento per evitare uningiusta penalizzazione: questa la richiesta avanzata dal Governatore nella missiva indirizzata a Berlusconi, Scajola e Fini.
di Redazione
Gian Mario Spacca
"Sottopongo alla Sua cortese attenzione una questione di grande rilievo per l'economia delle Marche e del ‘made in Italy', che in quanto tale rischia di penalizzare pesantemente il sistema imprenditoriale e occupazionale del nostro Paese. Le Marche, infatti, sono la regione con il distretto calzaturiero più importante d'Italia, in termini di occupazione e valore aggiunto, autentico punto di forza e di eccellenza del Made in Italy. Una delle misure di politica industriale più significative per tale settore è quella del sostegno allo sviluppo dei campionari, che la Regione sta sostenendo, come accade in altri territori. Ora nel Decreto Legge Incentivi varato il 19 marzo scorso dal Consiglio dei Ministri, all'articolo 4, comma 2 si introducono le deduzioni sul reddito d'impresa del valore degli investimenti in attività di ricerca industriale e di sviluppo finalizzate alla realizzazione di campionari, da cui è stato inspiegabilmente escluso tutto il comparto calzaturiero, corrispondente al codice Ateco 15.2 e alle sottovoci 22.19.01 e 22.29.01 che individuano anche le componenti e gli accessori per le calzature. Il settore calzaturiero rischia così una ingiusta e inaccettabile penalizzazione, che vogliamo scongiurare decisamente. Tale esclusione è ancora più incomprensibile perché il segmento moda e abbigliamento è stato incluso nel provvedimento. Le saremmo grati se si facesse promotore della necessità di introdurre un emendamento al D.L. Incentivi affinché anche il comparto calzaturiero venga interessato dalle misure di agevolazione fiscale. Si tratta di evitare una ingiusta penalizzazione per il sistema imprenditoriale calzaturiero e offrire nuove e significative opportunità di sviluppo ad un comparto che, nonostante la pesante crisi internazionale, continua a costituire una punta di diamante del Made in Italy in tutto il mondo. Vorrei infine sottolineare che questo provvedimento, contrariamente alle prassi, non è stato concertato nella Conferenza Stato-Regioni. Un saluto cordialissimo".
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22/04/2010
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