Canzian parla chiaro: Lapertura del I maggio non è ammessa
Ancona | Lassessore al Commercio ha incontrato rappresentanti di Anci, consumatori, sindacati ed esercenti. La normativa regionale è stata ampiamente condivisa, ora non è ammissibile che molti sindaci emanino ordinanze in deroga.
di Redazione
Antonio Canzian
"La normativa regionale sulle deroghe domenicali e festive va rispettata". Chiarissima la posizione della Regione Marche che ha sollecitato l'osservanza delle disposizioni inviando una nuova lettera ai Comuni nella quale si ricorda che l'apertura del 1 maggio non è ammessa dalla legge.
Questo è emerso nell'incontro che l'assessore regionale al Commercio, Antonio Canzian, ha avuto con Confcommercio e Confesercenti Marche, la triplice sindacale Cgil, Cisl e Uil Marche, il coordinamento delle Associazioni dei Consumatori e l'Anci.
Dalla riunione, dedicata all'esame delle questioni legate alle deroghe e alla operatività della legge regionale sul commercio, è scaturito l'impegno prioritario a rafforzare le disposizioni sanzionatorie contro il mancato rispetto della normativa.
Nei prossimi incontri verranno affrontati anche gli aspetti relativi alla grande distribuzione e al regolamento delle medie strutture commerciali.
"Occorre avviare un confronto con gli amministratori locali - dichiara Canzian - per richiamarli al rispetto delle disposizioni di legge. Non è possibile autorizzare deroghe nelle giornate festive che richiamano i valori alla base della nostra Repubblica".
Canzian ha poi sottolineato come la legge regionale di settore sia stata emanata "dopo un percorso partecipativo che ha registrato un'ampia condivisione degli operatori, dell'associazionismo, degli enti locali. Ora non è ammissibile che, di fronte a una legge chiara e precisa, molti sindaci emanino ordinanze in deroga. Situazioni del genere non possono essere accettate. Alcune esigenze manifestate dai primi cittadini hanno fondamento, ma il tutto va riorientato all'interno di un quadro legislativo valido su tutto il territorio regionale".
Da parte delle organizzazioni commerciali, sindacali e dei consumatori è stata confermata la disponibilità ad avviare un discorso complessivo sul futuro del commercio, che coinvolga anche gli aspetti normativi, "nel pieno rispetto delle regole e dei contratti di lavoro".
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30/04/2010
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