"Non condivido il protagonismo politico di alcuni esponenti politici locali, che pur di far dimenticare il loro assenteismo fisico e politico si agitano adesso fuori misura per affermare diritti del nostro territorio piceno, la cui tutela non è giuridicamente nela loro disponibilità".

Lo afferma l'On.Amedeo Ciccanti, che sulla questione province è diventato un esperto e una testimonianza a livello nazionale, come ha dimostrato ancora una volta ieri nella commissione affari costituzionali della Camera.

"E' un errore tattico e strategico - dice Ciccanti - quello di assumere posizioni pubbliche 'predatorie' da parte di nostri importanti esponenti politici locali nei confronti di comuni limitrofi, che autonomamente stanno dimostrando una propria maturazione politica a favore di un'aggregazione verso Ascoli".

Dare l'idea che Amatrice e Amandola debbano aggregarsi ad Ascoli per farci un favore demografico e superare così la soglia di 220.000 abitanti, specifica il parlamentare UDC, e' un offesa madornale per la dignità di quei residenti che da soli si sono già fatti una certa convinzione. Anzi, una sollecitazione interessata e strumentale, potrebbe generare una reazione ostile".

"Lo dice uno - spiega Ciccanti - che ha già incontrato e discusso delle problematiche locali e di un possibile apparentamento, senza averne fatto menzione alcuna, perchè 'la lepre non si prende con il tamburo'. Anzi, sul punto, faccio osservare agli incauti professionisti della notizia rispetto ai fatti, che sono ben otto i comuni che stanno maturando la propria adesione alla provincia di Ascoli, la metà dei quali provenienti da altre regioni. Della questione, ovviamente, si deve interessare la nostra regione per alcune risposte a problematiche storiche di confine".

"Con il Presidente Spacca - conclude Ciccanti - la prossima settimana parleremo non solo di un allargamento della provincia di Ascoli ma della regione. Ovviamente, non dirò il nome dei comuni nemmeno sotto tortura. Testimoni del mio stile sono Pirozzi di Amatrice e la sua Giunta e Saccuti di Amandola, che ben hanno capito chi parla e chi fa i fatti e arriva poi a metterci solo il cappello, dove aver dormito sonni tranquilli!".