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Mandozzi: “Scuola pubblica a rischio…e la Provincia tace”

Ascoli Piceno | “Saranno 1.100 i posti di lavoro ‘tagliati’ da qui a qualche mese nelle Marche”. Il Capogruppo PD in Consiglio Provinciale torna a parlare degli effetti della Riforma Gelmini e a denunciare “l’indifferenza ed il silenzio assordante della Provincia”.

di Redazione

Emidio Mandozzi

"Una scuola pubblica sempre meno competitiva, ridotta a zerbino da Berlusconi, dal suo prode Tremonti e dalla sua "maestrina" Gelmini. Mentre negli Usa il presidente Obama infonde speranza agli ispanici ed agli afroamericani per una scuola che possa presto diventare 'di tutti', in Italia l'andazzo è quello di un ritorno ad un passato già visto e deleterio dove la scuola e l'istruzione erano un diritto riservato solo alle classi più abbienti"

Questa la previsione fatta dal Capogruppo Pd in Consiglio provinciale, Emidio Mandozzi, in un comunicato stampa datato 28 agosto 2009. "A due settimane dall'inizio dell'anno scolastico non ho ancora sentito una parola - aggiungeva - provenire da chi governa la città di Ascoli piuttosto che la Provincia picena, sul grave danno arrecato dalla riforma Gelmini e dai tagli indiscriminati prodotti dal governo al nostro già disastrato territorio, dove ogni giorno è un susseguirsi di grida di allarme sulla crisi occupazionale derivante da un sistema industriale oramai oltre la frutta, ma dove non ci si preoccupa affatto degli oltre 430 posti (tra docenti e personale Ata) tagliati nelle nostre scuole, impoverite del sapere".

Finito l'anno scolastico nulla è cambiato secondo Mandozzi tranne, purtroppo, i numeri: "saranno 1.100 i posti di lavoro ‘tagliati' da qui a qualche mese nelle Marche per effetto della politica della premiata ditta ‘Berlusconi-Tremonti-Gelmini', di cui 635 docenti e 465 afferenti al personale Ata". Una problematica che va rilanciata per "smuovere le coscienze di quanti ancora credono nel valore dell'istruzione pubblica come strumento di emancipazione culturale ed economica, e di denunciare l'indifferenza ed il silenzio assordante della Provincia e del Comune di Ascoli Piceno".

"Mi ripeto e torno a chiedere - scrive oggi il Capogruppo PD -: è questa la strada per rendere competitivo il sistema scolastico italiano? E' questa la strada per ovviare all'in occupazione e disoccupazione giovanile in Italia, come, ed a maggior ragione, nel Piceno? Con quale spirito e con quali prospettive, un insegnante, un bidello (e di conseguenza, anzi prima di loro, uno studente), si apprestano a guardare il proprio futuro in questo nostro Paese? Dove andrà a finire la "continuità didattica", modello indispensabile per qualificare la scuola, se alla già alta precarizzazione del sistema si fanno seguire tagli indiscriminati?"

"Per una scuola di qualità - conclude Mandozzi - occorrono investimenti, non tagli. Occorre lungimiranza, innanzitutto politica. Gli amministratori del centro-destra locali, come nel caso anche di quelli ascolani, potranno pure fare finta di arrabbiarsi e di minacciare di salire sulle barricate nel caso in cui dovessero tagliare una classe. Ma è solo scena, finzione. Attori di terz'ordine di una compagnia di giro che ha in animo di sradicare la Cultura da questo nostro Paese...".

18/06/2010





        
  



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