Al di là del look più o meno opportuno per la serata, i concessionari di spiaggia non possono vietare l'accesso dei visitatori agli chalet. Non possono nemmeno pretendere la consumazione obbligatoria in quanto non sono locali di intrattenimento e spettacolo, ad esclusione del Jonathan - che in ogni caso non applica questa politica. "I concessionari di spiaggia pagano un canone basso, in alcuni casi irrisorio - tuona arrabbiatissimo Gaspari - perché devono garantire l'accesso e la fruibilità della spiaggia a tutti, anche con un corridoio di accesso" in quelle serate di gala in cui sono ammessi solo ospiti vip.

Il primo cittadino dichiara senza mezzi termini che l'Amministrazione Comunale sarà inflessibile nel punire questi abusi, e lancia un appello a turisti e cittadini affinchè, nel caso siano vittime di un trattamento discriminatorio, si rivolgano alle autorità, in particolare al 117 della Guardia di Finanza. Una reazione forte, che molti auspicavano dato il vergognoso trend che si sta imponendo nei locali del lungomare, in molti dei quali sono i buttafuori a decidere se l'ospite può avere accesso alla serata - in base alle disposizioni modaiole dei gestori - e il cliente è costretto a pagare una consumazione che arriva fino a 10 € che si rivela totalmente arbitraria.

La spiaggia è di tutti e gli chalet non sono altro che spazi demaniali, in cui le potenzialità per il business sono concrete, ma non devono ledere i diritti dei cittadini e dei turisti. La crescita della movida è esponenziale rispetto ai servizi offerti e alla qualità degli eventi proposti, non certo rispetto alle pose improbabili del turismo snob, fatto di iniziative individuali e al di fuori di ciò che è permesso dalla legge.

"La stessa inflessibilità sarà applicata a chi vende alcolici ai minori" promette Gaspari. E ogni promessa è un debito verso la città.