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Emergenza cultura nel sud delle Marche, continua la polemica.

Ascoli Piceno | Interviene con una lettera aperta il presidente dell'Ascoli Piceno Festival gaetano Rinaldi: "urge una programmazione".

Il presidente Gaetano Rinaldi

"Continuano le lamentele per il mancato sostegno da parte della Regione Marche delle manifestazioni culturali organizzate nella parte meridionale del territorio marchigiano.

Se si vanno ad analizzare, infatti, le iniziative che hanno ottenuto sostanziosi contributi da parte dell'ente regionale, si constata che si tratta , per lo più, di manifestazioni che si svolgono nella parte nord della regione.

Si va dallo Sferisterio Opera Festival di Macerata, alla programmazione del Teatro delle Muse di Ancona, per terminare con il Rossini Opera Festival di Pesaro.

A queste iniziative vanno aggiunte altre di notevole rilievo svolte a Civitanova Marche, a Polverigi e in altre località.

Si tratta di progetti di notevole importanza, con una propria specifica caratterizzazione, che contribuiscono indiscutibilmente a valorizzare l'immagine del territorio oltre l'ambito strettamente locale, sì da porsi come formidabili strumenti di attrattività culturale e turistica.

Ad Ascoli e nel suo territorio deve riconoscersi che , almeno per il momento, è mancata la capacità di elaborare proposte di grosso spessore e quindi è stato un facile gioco per gli organi regionali dirottare le risorse verso la parte nord del territorio marchigiano.

Intendiamoci qualche tentativo di cambiare registro è stato fatto ma è mancata la costanza dei comportamenti.

Così, avviate le iniziative del Cabaret e del Teatro Comico , o quella della Danza , proposte nel magico scenario di Piazza del Popolo, si è inopinatamente deciso di interrompere il promettente esperimento.

Così come si è interrotta l' interessante iniziativa dell'Ascoli Medioevo Festival, sostituita da quella di Ascoli Festival oltre il Medioevo, accattivante, ma forse priva di elementi di caratterizzazioni originali tali da consentirne l'immediata percezione come evento unico , totalmente differente da altri simili proposti altrove.

Si era poi pensato di qualificare Ascoli come " Città della Musica", dando maggiore risalto alle iniziative già avviate, quali per esempio il Festival Residenziale di Musica Classica Internazionale Settembre in Musica, la rassegna jazz del Cotton Club , i concerti della Filarmonica Ascolana. Prevedendo, altresì, l'avvio di altre manifestazioni di qualità, quali , per esempio, la Rassegna delle Orchestre Sinfoniche Giovanili , la Rassegna "Musica in Villa ", la "Rassegna pianistica di primavera", " L'altra Musica" Rassegna dedicata alla Musica Etnica, ai complessi emergenti, ai cantautori di qualità, " Note sotto la cometa " Rassegna musicale da realizzare nel periodo natalizio, dopo aver provveduto comunque a creare una regia e un percorso unitario per tutti i progetti previsti in modo da ottenere economie di scala, consentire una migliore attività promozionale, qualificare la città e il territorio come magici luoghi valorizzati e resi unici dall'armonia delle note.

Per ottenere risultati ottimali sarebbe stato opportuno, come pure era stato proposto, creare un Fondazione per l'attività di programmazione delle manifestazioni previste, per la ricerca e l'erogazione di risorse, per consentire un' attività di promozione efficace e di qualità, per l'assistenza dei soggetti coinvolti in questo complesso e affascinante progetto.

Niente di quanto progettato è stato fatto.

Sicché anche l'Ass.Ascoli Piceno Festival che , con grande senso di responsabilità sta cercando di non interrompere il suo progetto giunto ormai al quattordicesimo anno di vita, si vedrà forse costretta a gettare la spugna.

E forse ciò non avverrà perché gli amici più sensibili del Festival , in mancanza di altri aiuti oltre quelli fondamentali della Fondazione Carisap e dell'Ass. Ascoli in Centro, si tasseranno spontaneamente per evitare che un'altra iniziativa di qualità affermatasi in città per merito del Maestro Michael Flaksman chiuda definitivamente i battenti.

Sarebbe indiscutibilmente una grave perdita per la città e, osiamo dire, anche per la Regione, dove pare non siano presenti esempi di Festival simili, che con i pochi mezzi a disposizione riesce a portare nel nostro territorio artisti e complessi di valore internazionale, come per esempio la Korean Chamber Orchestra, che si è esibita nell 'edizione 2009, consentendo la realizzazione di un bellissimo servizio televisivo, dedicato al Festival e alla città di Ascoli e trasmesso dalla rete televisiva pubblica coreana, con grande successo e senza alcun onere per le nostre amministrazioni locali e regionali.

La scomparsa del Festival di Settembre e la mancata realizzazione delle altre iniziative previste dal progetto Ascoli , Città della Musica, comporterebbe anche questi danni collaterali.

A nostro parere occorre che di questo si cominci a discutere e che si faccia una seria programmazione: siamo convinti che al termine di questo processo anche la Regione sarà finalmente costretta a riconsiderare le sue strategie e terrà in debito conto anche le esigenze e le ragioni delle realtà in atto più penalizzate".

 Gaetano Rinaldi

Pres. Ass. Ascoli Piceno Festival

30/07/2010





        
  



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