"È sempre bello vedere una persona che si impegna in qualcosa, credendoci. E nel caso di Bruno Gabrielli, già valente assessore al Turismo al Comune di San Benedetto negli anni 2001-2005, la proposta di riportare le semifinali di Miss Italia a San Benedetto fa quasi tenerezza. Non mi riferisco alla sua "disponibilità" a candidarsi come sindaco per il centrodestra nel 2011, ma alle circostanze in cui San Benedetto riuscì a perdere quella manifestazione, voluta e realizzata dall'Amministrazione guidata da Paolo Perazzoli.

Negli anni 2003, 2004 e 2005 il Comune di San Benedetto aveva la possibilità di esercitare un diritto di opzione sul mantenimento delle semifinali di Miss Italia, per un costo di 200 mila euro all'anno. Tre anni sono un periodo di tempo considerevole, durante il quale, però, nessuno dell'Amministrazione Martinelli mosse un dito per mantenere a San Benedetto la manifestazione, neppure l'allora assessore al Turismo, il quale era invece molto impegnato ad organizzare mostre come "L'uomo la pietra e i metalli", costate alla collettività centinaia di migliaia di euro e quasi il fallimento del Consorzio Turistico "Riviera delle Palme". Concretamente fu il commissario straordinario a non rinnovare la convenzione, ma in coerenza con un andazzo durato ben tre anni.

Della "distrazione" di San Benedetto approfittò Jesolo, che insieme alla Regione Veneto ottenne le semifinali di Miss Italia e altre iniziative RAI. Ma dopo il danno, ora siamo di fronte alla beffa di chi lancia il cuore oltre l'ostacolo, non tenendo conto dei contratti già stipulati per i prossimi anni, e quindi del costo per un ritorno di Miss Italia in Riviera, tra penali e costi effettivi.

Ma lo stile di Gabrielli e del PDL è proprio questo: fare annunci, e guardarsi bene da ogni concretezza. Noi pensiamo che una seria politica in materia di turismo sia cosa ben diversa, e richiederebbe in primo luogo la collaborazione di tutti i soggetti coinvolti. Invece, in questo primo anno e mezzo dall'insediamento della giunta Celani non siamo stati chiamati ad un gioco di squadra. Abbiamo solo assistito all'individualismo di un assessore che ha ripreso da Ascoli il lavoro interrotto nel 2005 a San Benedetto: soldi spesi tanti, risultati... sulle spalle dei posteri".