"Preoccupante il fatto che l'Amministrazione continua a non rispondere nel merito, quindi mi vedo costretto a presentare un'interrogazione per avere delle risposte", così Pasqualino Piunti sulla polemica relativa alla pratica delle assunzioni segnalate dall'agenzia interinale AgenziaPiù Spa, costata solo per le 14 pratiche avviate nel 2010 circa 100.000 €.

Nel documento Piunti chiede a cosa servono le graduatorie interne se poi non vengono rispettate, come nel caso delle figure di istruttore tecnico e istruttore contabile, o addirittura ne vengono fatte di nuove, quando quelle stilate solo nove mesi fa sono ancora in vigore - come nel caso della nomina a istruttore amministrativo.

E chiede anche se il costo di 18, 90 € orarie dovuto all'agenzia interinale - come retribuzione del lavoratore e percentuale trattenuta dall'agenzia - potesse essere considerevolmente ridotto ricorrendo alle graduatorie interne o alle liste di collocamento. Piunti vuole anche sapere in base a quali procedure è stata selezionata l'interinale Agenzia Più come intermediaria per le assunzioni, se c'è stato un appalto o sono state condotte delle indagini esplorative.

E sulla querelle con Benigni dice "in tema di amministrazione provinciale ho qualche legittimazione in più di Benigni, non devo far vedere i muscoli. Non mi piace chi da informazioni scorrette e vorrei ricordare a Benigni l'apertura dell'ufficio INAIL in via Mare a San Benedetto e il fatturato triplicato della Multiservizi durante l'amministrazione Martinelli, con assunzioni funzionali e non clientelari nel settore della segnaletica, dell'illuminazione e dei parcheggi".

E poi conclude con una battuta: "E' evidente che Benigni non sa di che parla e - considerata l'importanza del ruolo di Capogruppo di maggioranza che ricopre - è un peccato che si limiti a fare il difensore di ufficio. Rischia di emulare il suo omonimo Roberto quando si umiliava ai piedi di Savonarola per salvare la vita a Vitellozzo".

E se non ci resta che piangere speriamo di assistere a un duello tra galantuomini fatto di principi e note di ironia e non ad una rissa nel polverone, tra insulti e colpi bassi.