Nasce il Punto PdL di San Benedetto, come associazione interna al PdL come previsto dall'art. 50 dello Statuto. Presenti: Vincenzo Amato, Peppe Traini, Paolo Piattoni, Giuliano Vagnoni, Carmine Chiodi, Luigi Loggi, Alessandro Carletti e Alessandra Fares. Special guess: Maria Grazia Concetti, in veste di Presidente del Punto di Grottammare per portare testimonianza di un'idea che va e raccoglie consensi.

Tesseramento obbligatorio al PdL, propositi di forza aggregativa sul territorio che apra le porte della politica ai giovani e ai cittadini di buona volontà, ma i soci fondatori mettono da subito in chiaro una cosa: la neoassociazione non accetterà nelle prossime elezione un candidato imposto dall'alto. Rispetto a quello che viene indicato come il blocco della Segreteria del PdL la nuova compagine risponde con le parole di Traini che "la segreteria è quella di via Montebello 51, ed è nostra nel senso che l'abbiamo pagata noi".

I soci, di estrazione eterogenea ma in larga parte fuoriusciti del MSI, si propongono non come una corrente, ma come lo strumento per affrontare le tematiche politico sociali sul campo, e sottolineano per bocca della Concetti come il Punto sia un'esperienza nuova alla tradizione del Polo, perché nata in coincidenza del vero battesimo del partito, la fuoriuscita dei 30 finiani entrati " per fusione a freddo" e di cui finalmente la Concetti saluta la dipartita tanto sospirata.

"Vogliamo dialogare con le parole non con i bastoni" precisa Piattoni per tranquillizzare la città. Buoni propositi, una sede indipendente e convegni tematici con le diverse categorie e con i cittadini per individuare i leader da seguire, con Fini archiviato come un brutto sogno. E ora, che ne sarà del PdL?