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Il doping è contro il piacere

San Benedetto del Tronto | Sono tanti e non solo medici gli effetti collaterali del doping

di Lorenzo Picardi

C'è stato un periodo in cui mi ero piuttosto appassionato al ciclismo. L'ennesimo caso di doping al Giro d'Italia mi aveva precedentemente allontanato da questo sport. Poi, però, nell'edizione successiva della competizione, stavo ritrovando il piacere di seguire il ciclismo. Tifavo Riccò: mi ricordava molto Valentino Rossi, sia in pista che fuori. Ahimè, proprio lui, pochissimo tempo dopo, risultò positivo al test antidoping. Da quel momento in poi per questa disciplina ho solo nutrito una moderata curiosità. Il doping aveva distrutto ai miei occhi il fascino di quella competizione un tempo tanto nobile.

Ogni volta che sento casi di questo tipo, non so perché, penso agli eroi greci: forse loro per principio non avrebbero assunto sostanze dopanti per vincere le proprie competizioni e le proprie battaglie; forse Ettore avrebbe preferito morire lo stesso per mano di Achille piuttosto che assumere dell'Epo.

Purtroppo i miti rimangono personaggi fittizi, e nella realtà chissà quanti gareggiano lealmente.
Non riusciamo a combattere questa piaga, che rovina spirito sportivo e vite umane. Quale sia la soddisfazione di vincere slealmente, mettendo in serio pericolo la propria salute, non lo so.

Talvolta ci scordiamo che anche gli amatori ricorrono a qualche "aiutino", rischiando molto di più di quanto non rischi un professionista seguito regolarmente da uno staff di medici; il dilettante sa che nessuno lo controllerà.
La guerra al doping potrebbe essere infinita: alcuni scienziati inventano nuove sostanze mascherabili, altri trovano il modo per rilevarle, e così il ciclo continua.

Estendere i controlli a tutti è una soluzione semplice da pensare ma difficile da realizzare; non so quanta intenzione si abbia di investire soldi in questa lotta. Mi appello alla scienza, sperando che riesca a fornirci dei test antidoping pratici ed istantanei, accessibili a tutti, in modo da non risultare complicato il controllo.
Mentre aspetto (mi auguro non invano) che ci venga offerta questa possibilità, non si può far altro che affidarsi allo spirito degli sportivi. Ispirandosi magari a quello degli eroici mitici

27/10/2010





        
  



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