L'amministrazione comunale esulta: il Consiglio Superiore Lavori Pubblici ha espresso ieri a Roma parere positivo sul progetto di ammodernamento dell'area portuale. Ora l'approvazione della Regione è solo una formalità: l'adeguamento tecnico - funzionale dell'area verrà realizzato in attesa del nuovo Piano Regolatore che il Capitano Di Guardo e il sindaco Gaspari indicano di prossima adozione, entro la fine della legislatura.

Intanto il progetto di ristrutturazione, partorito con il Protocollo di intesa tra i soggetti interessati, prevede un allargamento dello scalo di alaggio di 35 metri in lunghezza e 3 in larghezza, per permettere l'ingresso anche alle imbarcazioni più grandi. Inoltre verrà realizzato il corridoio di servizi turistici - chiamato "stecca" in gergo dagli addetti ai lavori: tutto grazie all'investimento degli operatori cantieristici e al finanziamento europeo di 800.000 € arrivato dalla regione a cui si aggiungono 200.000 € investiti dal Comune.

"Abbiamo lavorato per dare la possibilità agli operatori di lavorare di più e meglio, si chiude una fase lunga di grande incertezza e si aprono nuove straordinarie opportunità" dice Gaspari, "perché il porto con la sua valenza economica, turistica e socio - culturale è strategico per San Benedetto" gli fa eco Lina Lazzari, che ha lavorato alacremente al progetto insieme all''ufficio di Giovanni Ciarrocchi.

Soddisfatti anche i rappresentanti degli operatori cantieristici per la conclusione di un processo iniziato quando a fronte del progetto presentato in Regione il Genio Opere Marittime di Ancona ha chiesto un parere al CSLP: durante la seduta il caso di San Benedetto è stato preso ad esempio come modello futuro di progettualità e razionalizzazione delle risorse per tutte le altre regioni, e sarà fatto oggetto di studio, come riferisce Settimio Capriotti.

"Questo è solo l'inizio" dice la Lazzari, indicando negli tutti gli edifici dismessi, come le strutture che ad ovest confinano con viale Colombo, delle potenzialità su cui si dovrà decidere il da farsi. Nessun cambio di destinazione per le costruzioni è previsto da questo adeguamento inserito nell'ambito del vecchio PR - risalente al 1968 - al contrario di quanto avverrà con la nuova pianificazione.

E a chi insinua il dubbio che nel 2015 gli sforzi fatti dagli investitori per l'ammodernamento potrebbero sfumare o finire nelle mani di altri il CNA risponde che il problema riguarderà solo il comparto turistico e recettivo, non quello produttivo. Tra elogi e soddisfazione, un nuovo orizzonte si delinea lungo la passeggiata immaginaria che da piazza Giorgini porterà diritto al mare: un sogno che presto sarà realtà.