Il coraggio di innovare per andare avanti
San Benedetto del Tronto | Gaspari: La sfida che la storia ha assegnato al centrosinistra è quella del riformismo.
di Martina Oddi
Giovanni Gaspari
Osare, cambiare e innovare per non essere condannati a restare indietro. Una città che deve trasformarsi per vincere la partita del futuro. Così Giovanni Gaspari riflette sul destino di San Benedetto, partendo dagli spunti emersi dal suo viaggio a Mar del Plata. Una trasferta impegnativa, considerate le 14 ore di volo e le altre 5 per arrivare da Buenos Aires alla città gemellata dal 1998 con San Benedetto, che conta più di 700.000 abitanti: tanti gli italiani, i marchigiani e i sambenedettesi, tra cui spicca Federico Contessi che, partito sedicenne negli anni cinquanta in cerca di fortuna, ha costruito un impero con la forza dell'impegno e la dedizione al lavoro.
Un esempio che genera rispetto verso tutta la comunità da cui proviene, e la determinazione a evitare che la cultura italiana vada perduta: "Abbiamo pensato con Gustav Pulti - il sindaco di Mar del Plata - di rinnovare il legame culturale favorendo gli scambi con le scuole. Ne ho già parlato alla preside dell'Istituto Tecnico Commerciale e ne è entusiasta. Probabilmente già dal prossimo anno i nostri ragazzi voleranno in Argentina".
E partendo dalla riqualificazione del porto di Buenos Aires - Porto Madero - oggi sede di servizi e attività commerciali tra i più prestigiosi della città, ma fino a ieri area di degrado, Gaspari delinea un orizzonte atteso da molti per il porto della nostra città, a patto che si abbia il coraggio di osare, di cambiare e riformare l'esistente, di non arrendersi al vecchio: "la cultura marinara porta in sé - dice il primo cittadino - la sfida tra chi è riformista e chi è conservatore che - al di là delle etichette politiche - è colui che ha paura di cambiare e si lega all'idea del vecchio.".
E continua "San Benedetto è di fronte a grandi scelte e deve avere lo slancio per cambiare, per battere strade nuove e osare - come nel caso della megavariante: non si può rimanere legati al vecchio solo per paura. Lancio un appello ai governanti e ai politici perché permettano che la città faccia il salto di qualità: questo vale per il Piano del Porto, per la riqualificazione della megavariante, per non fermarsi davanti al mostro di turno mentre gli altri vanno avanti. Sul turismo abbiamo innovato e le presenze sempre a segno + ci hanno dato ragione. Questa è la vera sfida per chi è riformista, di fronte ad una destra impantanata e ripiegata su sé stessa".
E lancia un guanto ai privati, chiamati a seguire e finanziare le opere che l'amministrazione indica come prioritarie ma che non può realizzare da sola a causa delle finanze ridotte, come la Grande Opera: il bando è finalmente pronto in attesa di pubblicazione - fissata entro sabato 6 novembre - e i termini del 31 12 2010 imposti dalla Fondazione Carisap per acquisire l'area su cui sorgerà il progetto verranno rispettati, Gaspari ne è sicuro. Agli investitori il compito di istituire una cordata mentre il Consiglio si occuperà di ratificare l'accordo di programma, una volta raggiunto - in ogni caso per Natale.
Visioni del futuro in cerca di conferme del presente: il nuovo che avanza non si fermerà a chiedere il permesso.
Un esempio che genera rispetto verso tutta la comunità da cui proviene, e la determinazione a evitare che la cultura italiana vada perduta: "Abbiamo pensato con Gustav Pulti - il sindaco di Mar del Plata - di rinnovare il legame culturale favorendo gli scambi con le scuole. Ne ho già parlato alla preside dell'Istituto Tecnico Commerciale e ne è entusiasta. Probabilmente già dal prossimo anno i nostri ragazzi voleranno in Argentina".
E partendo dalla riqualificazione del porto di Buenos Aires - Porto Madero - oggi sede di servizi e attività commerciali tra i più prestigiosi della città, ma fino a ieri area di degrado, Gaspari delinea un orizzonte atteso da molti per il porto della nostra città, a patto che si abbia il coraggio di osare, di cambiare e riformare l'esistente, di non arrendersi al vecchio: "la cultura marinara porta in sé - dice il primo cittadino - la sfida tra chi è riformista e chi è conservatore che - al di là delle etichette politiche - è colui che ha paura di cambiare e si lega all'idea del vecchio.".
E continua "San Benedetto è di fronte a grandi scelte e deve avere lo slancio per cambiare, per battere strade nuove e osare - come nel caso della megavariante: non si può rimanere legati al vecchio solo per paura. Lancio un appello ai governanti e ai politici perché permettano che la città faccia il salto di qualità: questo vale per il Piano del Porto, per la riqualificazione della megavariante, per non fermarsi davanti al mostro di turno mentre gli altri vanno avanti. Sul turismo abbiamo innovato e le presenze sempre a segno + ci hanno dato ragione. Questa è la vera sfida per chi è riformista, di fronte ad una destra impantanata e ripiegata su sé stessa".
E lancia un guanto ai privati, chiamati a seguire e finanziare le opere che l'amministrazione indica come prioritarie ma che non può realizzare da sola a causa delle finanze ridotte, come la Grande Opera: il bando è finalmente pronto in attesa di pubblicazione - fissata entro sabato 6 novembre - e i termini del 31 12 2010 imposti dalla Fondazione Carisap per acquisire l'area su cui sorgerà il progetto verranno rispettati, Gaspari ne è sicuro. Agli investitori il compito di istituire una cordata mentre il Consiglio si occuperà di ratificare l'accordo di programma, una volta raggiunto - in ogni caso per Natale.
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02/11/2010
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