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20 Novembre 2010 - Giornata per i diritti dei bambini

San Benedetto del Tronto | Save the Children lancia il primo Atlante dell’infanzia in Italia per descrivere un “tesoro” di oltre 10 milioni di bambini, di cui 1.756.000 in povertà.

Ventuno anni fa a New York dall'Assemblea Generale dell'ONU da 193 Stati veniva firmata la Convenzione dei Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza. Stati Uniti e Somalia sono gli unici paesi al mondo a non averlo ancora fatto. La Somalia, uno fra gli Stati più poveri del mondo, non avendo un governo centrale riconosciuto non può ratificare l'accordo internazionale.

Gli USA, che pure hanno firmato la Convenzione nel febbraio 1995,tardano a ratificarla, poiché in alcuni Stati federali è prevista la pena di morte per i minori (anche se la Corte Suprema nel 2005 l'ha considerata incostituzionale). Un grande passo nella civiltà è stato fatto ventuno anni fa, ma il cammino è ancora lungo e ad ostacoli. Molti di questi diritti ancora oggi continuano ad essere non rispettati.

L'Italia ha ratificato la Convenzione nel 1991. Oggi com'è la situazione del pianeta bambini in Italia? E' ancora sprovvista di un Piano nazionale per l'infanzia con le linee fondamentali e gli impegni concreti del Governo in materia di infanzia e adolescenza, e a dieci anni dal decentramento amministrativo non sono stati ancora definiti i cosiddetti LIVEAS (Livelli essenziali delle prestazioni sociali), standard minimi comuni per assicurare su tutto il territorio nazionale il godimento di servizi e diritti.

Non è possibile quindi garantire un monitoraggio attendibile della spesa sociale e di vedere approfonditi, nei prossimi anni, i divari e le disparità di accesso ai servizi. Inoltre, a tutt'oggi manca la nomina del Garante nazionale per l'Infanzia previsto dalla Convenzione e più volte invocato dall' ONU, dalle associazioni pro infanzia e in primis da Save the Children. E proprio Save the Children ,il 18 novembre 2010 a Roma presso la Banca d'Italia ha presentato il nuovo sito interattivo www.atlanteminori.it, le mappe de "L'isola dei tesori.

Atlante dell'infanzia (a rischio) in Italia" che illustrano pregi e difetti di ogni provincia italiana rispetto ai bambini. E' uno strumento interattivo che consente di navigare nel mondo dell'infanzia in Italia attraverso alcuni indicatori che lo rappresentano. Come in una vera e propria caccia al tesoro, si possono esplorare tutte le province alla ricerca dei principali dati sui minori, osservare i ritratti fotografici o approfondire le storie simboliche di decine di ragazzi che si raccontano davanti ad una telecamera disegnando le mappe delle loro città, dei loro sogni.
Per esempio:le province "forzieri" d'Italia sono Roma (con 697. 387 minori), Napoli (quasi 671.000), Milano (636.610), Torino (351.566): contengono una parte consistente del "tesoro" rappresentato dai oltre 10 milioni di under 18 che vivono nel nostro paese.

Le province "più giovani" - quelle cioè dove vivono più minori - sono prevalentemente al Sud: Napoli è in pole position. Unica eccezione fra le province del Nord è Bolzano con il 20% di under 18 sul totale dei suoi abitanti. Al Nord con Ferrara c'è il primato negativo, che ha la quota percentuale più bassa di bambini (12,6%).
"Il lancio dell'Atlante a pochi giorni dalla Giornata dell'Infanzia e presso un'istituzione così importante come la Banca d'Italia, non è casuale. La Banca d'Italia per statuto e missione protegge e governa il "tesoro" economico-finanziario italiano: dunque è sembrata grande forza simbolica l'idea di presentare presso questa sede istituzionale il nostro Atlante del tesoro umano e futuro d'Italia" sottolinea Valerio Neri, Direttore Generale Save the Children Italia. "Gli oltre 10 milioni di bambini che vivono sul suolo italiano, sono la riserva aurea nazionale che l'Atlante di Save the Children riporta allo scoperto, come in una virtuale caccia al tesoro, mostrandone, attraverso più di 70 mappe, la dislocazione geografica e dove sia più o meno valorizzata, protetta, tutelata ma anche, purtroppo, misconosciuta, offesa, incustodita".

"Save the Children ha deciso di impegnarsi con sempre maggiore determinazione in favore dell'infanzia nel nostro paese, rafforzando ulteriormente nei prossimi 5 anni le sue attività, soprattutto in favore dei minori più vulnerabili".

Dalla mappa con l'"anagrafe del tesoro", si scopre che i 5 nomi di bambini più diffusi e amati dai genitori italiani sono: Francesco, Alessandro, Matteo, Antonio e Giuseppe, per i maschi; Giulia e Sofia, per le femmine. In particolare Francesco è il nome scelto in prevalenza dai genitori di alcune regioni del Centro Sud (Lazio, Sardegna, Puglia e Molise, Calabria, Basilicata), Alessandro il preferito in alcune regioni del Centro Nord (Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Umbria), Matteo soprattutto in Valle D'Aosta e Friuli Venezia Giulia, Antonio e Giuseppe in Campania e Sicilia.

Tra le bambine il nome di maggior successo è Giulia in 9 regioni (Liguria, Valle D'Aosta, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Toscana, Marche, Abruzzo, Lazio, Sardegna) seguito da Sofia (più comune in Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Umbria, Sicilia e in provincia di Trento). Per quanto riguarda i nomi di bambini nati da genitori stranieri, si registra - a conferma dell'integrazione in atto - il successo di nomi italianissimi come Alessia, Giulia e Sofia per le bambine e Matteo e Alessandro per i bambini. Tra i nomi stranieri quelli più in voga sono Sara, l'asiatico Aya, gli arabi Malak (angelo) e Hiba (regalo) per le femmine. Per i maschi Adam precede Mohammed, seguito da Rayan, Omar, Matteo, Alessandro, Cristian, Kevin e Youssef.

Nomi che identificano il "tesoro degli immigrati": sono 932.000 i minori stranieri residenti in Italia. Di essi 6 su 10 sono di seconda generazione, cioè nati in Italia: Prato con il 19,7% di minori di seconda generazione sul totale della sua popolazione straniera, Mantova (17,2%), Cremona (17%), Brescia e Reggio Emilia (16,9%), nel Sud Trapani (14,2%) e Palermo (12,7%), sono i capoluoghi di provincia con la più alta percentuale.

Ma ci sono anche bambini e adolescenti quasi senza nome e senza volto, pressoché invisibili perché le loro vite sono in parte o completamente clandestine e nascoste: centinaia di minori per lo più stranieri e soli che soggiornano per brevi periodi nelle comunità per poi scapparne o che finiscono in circuiti di sfruttamento lavorativo, sessuale o di devianza. Nel 2010 risultano almeno 4.500 i minori stranieri non accompagnati presenti in Italia . Un dato sicuramente per difetto. E stranieri sono alcune migliaia di minori lavoratori. Sono soprattutto cinesi, a Roma, Milano e Firenze, Prato; romeni e albanesi, a Roma e a Bari, giovani nord-africani in Sicilia e Calabria.

Un milione 756 mila sono i minori che vivono in povertà relativa cioè in famiglie che hanno una capacità di spesa per consumi sotto la media: circa il 65% di questi minori si concentra nel Sud Italia. Insieme ad essi bisogna considerare altri 649 mila "tesori", che vivono in povertà assoluta.

Poi ci sono i bambini e gli adolescenti "poveri" di aria pulita e di verde: il Nord Italia spicca per gli elevati tassi di inquinamento dell'aria, anche in rapporto al resto d'Europa: Torino, Milano, Brescia, Padova, Modena, Bergamo, Pescara, Napoli, Venezia, Rimini e Reggio Emilia si segnalano non solo in Italia ma anche in Europa per il maggior numero di giorni di superamento del valore limite di particolato (PM10), polveri sospese nell'aria che penetrano nelle vie respiratorie causando problemi cardio-polmonari e asma.

Napoli detiene in aggiunta il triste primato di città più povera di verde. Seguono Imperia, Savona, Lecco, Ascoli Piceno, Chieti, Crotone e Olbia che non possono contare su più di 5 mq di verde ciascuno, per non parlare di Taranto dove gli abitanti si devono accontentare di una foglia di insalata (0,2 mq) ognuno.
Il primato in positivo, ben al disopra della media nazionale per verde pro-capite spetta invece all'Aquila (con 2.787 metri quadri), i cui giovani abitanti tuttavia debbono fare i conti con le ferite aperte e lasciate dal terremoto. Per disponibilità di verde si segnalano a seguire Pisa, Ferrara, e Matera (1.140).

Un'opportunità, questa di un po' di verde, a cui fa da contraltare l'insufficienza di servizi all'infanzia fondamentali come gli asili nido: in fondo alla lista ci sono Calabria e Campania con solo 2 bambini su 100 fra 0 e 2 anni lo frequentano; seguono Puglia (3,9) e Molise (4,3). Più virtuose Valle D'Aosta ed Emilia Romagna dei cui nidi usufruiscono il 20% dei piccoli fra 0 e 2 anni, seguite da Umbria (18%), Toscana (16,9%) e Trentino (15,3%).

Un percorso scolastico può iniziare con difficoltà per poi a volte interrompersi prematuramente. Nel Sud Italia - in particolare in Sardegna e in Sicilia - c'è la percentuale più alta dell'abbandono scolastico. Al Nord si segnala in Liguria.
"L' Atlante dell'Infanzia, con le sue numerose mappe conferma come nascere e vivere in una parte del nostro paese piuttosto che in un'altra equivalga a maggiori o minori opportunità per un bambini" prosegue Valerio Neri.

"Un esempio lampante sono le differenze anche abissali nella spesa sociale provinciale procapite per asili nido e altri servizi per l'infanzia. Si va da Trieste, in testa alla classifica con 108 euro pro-capite a quelle in fondo alla classifica come Benevento, Crotone, Avellino e Catanzaro dove i comuni spendono meno di 2 euro per cittadino. E la stessa figura del Garante dell'Infanzia è presente a macchia di leopardo, con 3 regioni, Valle D'Aosta, Sardegna e Sicilia, che non lo hanno neanche previsto per legge".

"L'impressione è che questo "tesoro" di bambini sia sempre più spesso - e in città e territori sparsi lungo tutto lo stivale - seriamente minacciato", conclude il Direttore Generale Save the Children Italia. "Per questo ci sembra non più procrastinabile la nomina del Garante Nazionale dell'Infanzia e il varo di un Piano Nazionale Infanzia mancante dal 2004.

Un Piano che stabilisca un coordinamento efficace tra il livello centrale e regionale per ridurre le drammatiche diseguaglianze che oggi colpiscono l'infanzia nel nostro Paese e che sia dotato di risorse adeguate e di rigorosi strumenti di monitoraggio e di valutazione. Inoltre, è importante procedere alla nomina e riconvocazione dell'Osservatorio Nazionale Infanzia, di cui è scaduto il mandato ad agosto 2010".

Cominciamo oggi, 20 novembre 2010, a difesa dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza il viaggio sul sito www.atlanteminori.it , alla ricerca del tesoro più prezioso: il suo patrimonio di oltre 10 milioni di bambini e bambine, ragazzi e ragazze.

 

20/11/2010





        
  



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