Appena un anno fa il Consiglio regionale delle Marche approvava a larga maggioranza la legge 22/2009 sul Piano Casa. Ritenuto all'epoca un irrinunciabile e formidabile strumento per fronteggiare la crisi economica, quel piano si rivelò ben presto inadeguato ed inapplicabile per la presenza di complicati meccanismi burocratici e freni tecnico-procedurali, con scarsissimo numero di pratiche edilizie inoltrate dai cittadini marchigiani ai rispettivi Comuni.

In qualità di componente della Commissione Urbanistica regionale, il consigliere UDC Valeriano Camela dichiara di sostenere invece la bontà del provvedimento licenziato, elaborato su una proposta della Giunta e dell'Assessore Viventi, apparsa chiaramente più aperta e più attenta alla lettura dei bisogni del territorio.

"Il soddisfacente risultato ottenuto - dichiara Camela - è frutto della più alta mediazione raggiunta in Commissione, che ritengo la migliore possibile in questa fase politico-economica ed effettivamente in grado di rilanciare le attività edilizie per fronteggiare la crisi economica e difendere, anzi incrementare, l'occupazione. Mediazione infarcita di concretezza e buonsenso a cui hanno contribuito indistintamente tutti i componenti della IV Commissione; ingredienti che ritengo fondamentali, sempre, per classificare in senso positivo qualunque atto, provvedimento, risultato".

Così come lo snellimento e semplificazione delle procedure, essenziali per l'attivazione rapida degli interventi edilizi: "Una legge speciale - continua Camela - straordinaria e, in quanto speciale e straordinaria, contenente le più opportune e coerenti deroghe agli strumenti urbanistici vigenti, e valida fino al 30 giugno 2012 per la presentazione dei progetti".

Interventi di ampliamento o demolizione-ricostruzione sono possibili negli edifici: residenziali, non residenziali, nei centri storici, in zona agricola, ed inoltre incentivazione dell'efficienza energetica con premio volumetrico fino al 40%.

"Un grande piano quindi -conclude l'esponente dell'UDC - per rilanciare le piccole e le grandi imprese dell'edilizia, dell'impiantistica e le attività dei professionisti del settore; una concreta spinta quindi alla ripresa economica e al benessere sociale dell'intera comunità marchigiana".