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Radical Everyday al DepArt di Grottammare

Grottammare | In mostra le opere di sei artisti (02Mathery, Alex Bellan, Marco Bernacchia, Giulia Casula, Michela Pozzi), fino al 6 gennaio.

Radical Everyday

Al DepArt di Grottammare Radical Everyday: sei artisti - il duo 02Mathery, Alex Bellan, Marco Bernacchia, Giulia Casula, Michela Pozzi - «riflettono sul microcosmo, sul loro rapporto con il quotidiano, sui tentativi di riconciliazione con il macrocosmo, sulla natura, sulle abitudini e sul desiderio di reinventarle».

Il progetto è a cura di Giorgio Dursi e Valentina Urriani.

02Mathery è un duo di designer che fanno dell'improvvisazione creativa la loro filosofia. L'approccio low tech e l'accostamento inusuale di materiali appartenenti a universi differenti, li rende lontani dalla produzione seriale dell'industria riportando il design a una dimensione artigianale. Grassslipper (2010) è un paio di calzature che porta al paradosso, con esiti esilaranti, l'idilliaco camminare a piedi nudi sull'erba.

Alex Bellan interviene spesso su oggetti di uso quotidiano alterandone la forma e la modalità di fruizione. Con un gesto minimale ma efficacissimo modifica le distanze tra i pioli di una comune scala (Untitled, 2008) modificandone la funzione. L'oggetto-scala, nella sua ovvietà, acquista in tal modo un nuovo senso poetico.

Gli oggetti della serie "new objects" di Marco Bernacchia sono ibridazioni dis-funzionali tra tecnologia e natura. Rami innestati con elettrodomestici, pezzi di natura oggettificata e percorsa da circuiti elettrici. L'albero portatile (Portable Tree, 2006) è un'estremizzazione di tale processo negativo di reificazione. Le radici di un albero vengono tranciate e sostituite da una piantana. L'albero diviene soprammobile inerte, animale devitalizzato e impagliato.

Play, play, play, Ppp pianissimo (2006) di Giulia Casula è inserito nel percorso espositivo come un lavoro site-specific sulla curiosità; una curiosità creativa appagata dall'utilizzo di oggetti di uso quotidiano. I bicchieri appoggiati sulla parete, permettono di origliare i suoni al di là di essa, avvicinando con pazienza l'orecchio; con desiderio di conoscere e sapere, per gioco, senza alcuna indiscrezione.

Il video in loop di Michela Pozzi, Trascorrendo (2003) è un lavoro sugli "habitat sentimentali" legati allo stato spensierato dell'infanzia. Un primo piano sulla mano, accompagna il movimento di un carrellino che scorre all'aria aperta; il carrello scorre rumorosamente sul terreno, tra gli alberi, e il suo movimento incessante e circolare, ci ricorda che insieme a esso trascorre il tempo.

Aperture nei weekend, dalle ore 18 fino alle 21, o su appuntamento.  

27/12/2010





        
  



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