La pianificazione delle attività dell'Assessorato alla cultura di San Benedetto è determinata dalla volontà di rispondere alle esigenze e ai gusti di tutta la città ed è scandita dalla disponibilità delle risorse economiche. La cultura non ha colore politico ed è un valore da difendere per la crescita civile e sociale della città, come penso sappia bene il Prof. Ginesi. L'apporto e il contributo di personalità di spessore come la sua possono arricchire il percorso di maturazione culturale che stiamo portando avanti, con l'impegno e la dedizione che questa città merita.

La convergenza e la condivisione di valori culturali è un prerequisito fondamentale e imprescindibile per compiere questa missione e esprimere giudizi calunniatori su una attività stigmatizzata come cialtroneria non aiuta a creare quella sinergia di cui San Benedetto ha bisogno. Sinergia che abbiamo sempre difeso e curato, preoccupandoci di tutelare gli artisti e metterli nelle condizioni di operare al meglio. Per questo anche all'illustre professore è stata lasciata la scelta del giorno e dell'ora per presentare il suo ultimo libro nel 2008, fornendo tutto il supporto logistico e organizzativo necessario che allora sembrò soddisfarlo ma oggi è anch'esso motivo di sferzante ironia contro il Comune di San Benedetto.

Mai prima siamo stati oggetto di un tale attacco - perché di questo si tratta, seppur sottile e modulato - da parte di artisti che hanno collaborato con noi, e un tale repentino voltafaccia non sembra dettato certo dall'amore per una città che ha accolto Ginesi a braccia aperte e verso cui egli avrebbe al più dovuto coltivare un ricordo affettuoso e rispettoso, sintomo di una grandezza d'animo che ci si aspetta di fronte a un personaggio della sua caratura.

Invece San Benedetto viene derisa alla stregua di una città disinteressata che preferisce andare al mare piuttosto che intervenire ad un evento culturale, senza riconoscere la determinazione dell'Assessorato a promuovere la cultura Picena e l'attenzione - nonché l'orgoglio - della città verso gli artisti della nostra terra. Come nel caso della mostra di Crocetta e Marinucci, curata dallo stesso Professore che si entusiasmò per il progetto tanto da scrivere anche la prefazione del catalogo. A volte però il budget a disposizione, vessato dai tagli indiscriminati di un Governo che mette la cultura all'ultimo posto, non consente di realizzare i sogni e per questo, unicamente per questo, non fu organizzata la seconda mostra del Prof. Ginesi.

Se inquietante suona questo suo improvviso mutato giudizio, la volontà che ci giuda non è certo sospinta da necessità di giustificare le scelte a cui abbiamo dato al priorità, mossi dal sentimento di onesta premura per una cultura che vogliamo sdoganata dalle logiche dell'immediatezza e delle superficialità della fruizione massmediatica, implementando i canali alternativi come il teatro, la musica, il cinema e l'arte, appunto.

Sentiamo l'esigenza di un chiarimento perché le nostre migliori intenzioni ed energie sono rivolte all'evoluzione culturale della nostra terra, che ha bisogno di comunione per crescere e non di disprezzo, derisione e calunnie.