"Parlando del presente e del futuro di Piceno Consind, a farla da padrona è stata più spesso la polemica anziché la riflessione, la demagogia piuttosto che l'analisi seria e severa su stato di fatto e, soprattutto, sull'utilità e necessità di strumenti a sostegno dell'economia locale, si tratti di insediamenti o di logistica piuttosto che di servizi".

Il Sindaco di Ripatransone, Paolo D'Erasmo, interviene in merito al dibattito sul Piceno Consind ricordando che "il territorio non voleva il commissariamento dell'Ente, o almeno non lo volevano i sindaci di parecchi piccoli comuni".

È stato "un fulmine a ciel sereno - afferma D'Erasmo -; la Regione Marche ha sottratto alla politica del territorio ed al confronto locale un percorso nel quale individuare le parti e le responsabilità di ciascuno proprio per rilanciare sia adeguamenti ed ammodernamenti che situazioni gestionali e, soprattutto, per intercettare i cambiamenti imposti da quanto sta avvenendo in campo economico produttivo a livello mondiale e quindi locale".

Visto che il commissariamento dei Presidenti della Provincia Rossi e Celani "non ha risolto alcuno dei problemi ma forse li ha aggravati (crediti esigibili non riscossi, uscite incontrollate - come dicono alcuni - che non sono state arginate)", ciò che chiede il Primo Cittadino ripano è la convocazione dell'Assemblea Generale per dare mandato ad un Consiglio d'Amministrazione che, nell'arco temporale di sei-otto mesi, effettui la ricognizione delle condizioni reali di ristabilimento dell'equilibrio finanziario dell'Ente ed operi per creare le condizioni di rilancio o meglio per riconfigurare livelli di intervento e servizi a sostegno dell'attrattività delle aree per nuovi insediamenti produttivi, e per erogare servizi reali a sostegno della nostra economia che non può sopportare oltre i tentennamenti di una politica che rifugge dalle sue responsabilità o che semplicemente alzi le mani in una sfida che coinvolge lavoratori, imprese, famiglie, aziende ed il futuro delle nostre comunità".