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Nuovi locali per l'Asite

Fermo | Servizi igienici e spogliatoi per i dipendenti dell'azienda partecipata del Comune.

di Francesca Pasquali

Un momento dell'inaugurazione

Da com’era – un magazzino quasi in disuso – circa un anno e mezzo fa, quando il Comune l’ha ceduto all’Asite, l’immobile di contrada San Martino oggi sembra essere tornato a nuova vita. Cinque piani, circa 4.500 metri quadri, più un terreno e uno spiazzale esterni. Certo, il lavoro di ristrutturazione è solo all’inizio, ma per ora i risultati sembrano incoraggianti e qualche giorno fa sono stati mostrati alla stampa. Il piano in questione, quello per ora ristrutturato, è il terzo. Dove c’erano ammucchiate attrezzature di vario genere, ora ci sono bagni e spogliatoi che saranno utilizzati dai circa settanta dipendenti della società partecipata. “Una questione economica e di logica – ha spiegato il presidente dell'Asite Maurizio Laurenzi – visto che finora gli addetti allo spazzamento usavano un locale in affitto e quelli alla raccolta uno nei pressi dell’autopoarco”.

Facendo qualche conto, i dirigenti hanno capito che con altri quattro anni di affitto, avrebbero coperto le spese della ristrutturazione. Da lì la decisione. Che sembra solo il primo passo. L’obiettivo è infatti un rifacimento di tutto l’immobile a cui si aggiungono alcuni progetti integrativi, come l’ampliamento dell’ecocentro e l’acquisto di un’autocisterna per il rifornimento autonomo.

Durante l’incontro Laurenzi ha fatto anche il punto sulla situazione economica della società di servizi. “Non neghiamo le difficoltà del passato – ha affermato – ma negli ultimi due anni siamo riusciti a chiudere i bilanci di fine anno in attivo e il Cda sta predisponendo il nuovo piano industriale 2011-2012”. Molti gli obiettivi stabiliti per il prossimo biennio: portare la raccolta differenziata a regine entro fine 2011, raggiungendo la soglia del 65% stabilita dalla legge; realizzare un self service per una mensa pubblica a prezzi calmierati con convenzioni per enti e istituzioni; ampliare l’impianto a biogas, portandolo a 3 mega, dall’1,8 di oggi; realizzare un impianto di biodigestione anaerobica della frazione umida.

Una proposta, infine, “che sa di campagna elettorale – scherza Laurenzi – ma non lo è”: stornare al comune, una volta a regime il porta a porta in tutta la città, una roialty derivante dai proventi del riciclo dei rifiuti, che il municipio potrà usare per abbassarne la tassa.

07/01/2011





        
  



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