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"Adottiamo Viale Colombo e... le sue palme"

Grottammare | I florovivaisti di Marcheflor chiedono all’amministrazione comunale di poter sostituire a proprie spese le palme che verranno abbattute a seguito dell’azione del punteruolo rosso lungo Viale Colombo.

“Adottiamo Viale Colombo e... le sue palme”

«Il distretto florovivaistico di Grottammare - dice il presidente di Marcheflor Giuseppe Santori - è conosciuto in tutto il mondo. Proprio a Grottammare si concentrano tantissime aziende che danno lavoro a diverse centinaia di addetti sia diretti che indiretti.

Una delle piante che caratterizza la nostra produzione è la palma e quindi non possiamo pregiudicare l'immagine delle nostre aziende e di conseguenza del territorio nel quale operiamo a causa del punteruolo rosso, ma soprattutto della aysandisia rchon che ha bloccato di fatto la commercializzazione delle palme prodotte nel Piceno a causa di una opinabile norma di un ente regionale. Per questo motivo offriamo la nostra disponibilità all'amministrazione comunale per sostituire le piante malate di Viale Colombo con nuove palme che provvederemo noi a piantare".

"Adottiamo Viale Colombo e... le sue palme" è il titolo di un'iniziativa che è anche l'impegno assunto da parte dei florovivaisti aderenti a Marcheflor della Cia - Confederazione Italiana Agricoltori per sostituire a proprie spese le palme che verranno abbattute a seguito dell'azione del punteruolo rosso lungo la caratteristica Viale Colombo. L'iniziativa è stata accolta favorevolmente dal sindaco di Grottammare Luigi Merli.

«Con questa azione - ha aggiunto Massimo Sandroni, presidente della Cia Confederazione Italiana Agricoltori delle province di Ascoli e Fermo - intendiamo sensibilizzare le istituzioni anche sulla realtà in cui versa il florovivaismo del distretto grottammarese, uno dei più importanti in Italia e in Europa. Ad esempio gli operatori del settore non possono commercializzare alcune produzioni a causa del blocco dei passaporti delle palme dovuto alla paysandisia archon che costringe i florovivaisti della zona ad utilizzare palme che provengono da zone senza restrizioni o addirittura dall'estero».

09/01/2011





        
  



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