Per essere DOP deve esserci scritto "del Piceno": ma gli ascolani lo sanno?
Ancona | MDC Marche ha conferito un riconoscimento di qualità e sicurezza alimentare alla Dop Oliva ascolana del Piceno Disciplinare che tutela sia loliva in salamoia che farcita.
Un'immagine dall'evento
Il Consorzio produttori "Oliva ascolana del Piceno Dop" e il centro "Terra d'Incontro" di Montecassiano della Cooperativa "La Fraternità" sono le due realtà che si sono aggiudicate il riconoscimento, conferito al termine di una interessante tavola rotonda svoltasi con gli esperti intervenuti.
I premi sono stati conferiti dopo una attenta valutazione da parte di una giuria di esperti formata da: Ettore Franca, Pres. O.L.E.A. ; Benedetto Ricci, già Comandante Prov.le Ascoli Piceno Corpo Forestale dello Stato; Claudio Giacomini, AIS (Associazione Italiana Sommelier) Ascoli Piceno; Barbara Alfei capo panel ASSAM; Simona Sestili agronomo -Membro Panel ASSAM, membro AIS e OLEA.
A conquistare la giuria - che ha generosamente messo a disposizione la propria competenza - sono state la qualità e la tipicità della a Dop "Oliva ascolana del Piceno", una realtà di nicchia che offre un prodotto della tradizione rurale e gastronomica locale che rischiava l'estinzione ed è dal 2006 tutelato contro le scadenti imitazioni grazie alla tenacia di pochi.
Ad oggi si contano nelle Marche solo 18 olivicoltori riconosciuti per un totale di 6.015 piante censite e oltre 152 quintali di oliva verde conferita dai produttori ai trasformatori di oliva in salamoia.
" Sono state premiate due realtà virtuose dell'agroalimentare marchigiano molto diverse - dichiara l'avv. Micaela Girardi Pres. Movimento Difesa del Cittadino Marche - ma accomunate dalla esigenza di maggiore conoscenza da parte dei consumatori: la toccante esperienza del Centro Terra d'Incontro di cui è portatore Denis Marini a Montecassiano vuole contare su continuità di ordinativi per accogliere un numero più alto di ragazzi svantaggiati. L'iscrizione nel registro DOP per l'oliva ascolana è il risultato virtuoso di una scelta molto impegnativa che è ancora poco conosciuta dai marchigiani. Una maggiore consapevolezza del consumatore può far crescere la produzione locale di alta qualità, ma per ottenere ciò serve un impegno più forte delle istituzioni".
Simona Sestili ha ripercorso l'impegno dell'ordine degli Agronomi cominciato nel 1995 con il dr. Francesco Lucidi per ottenere la DOP. Il prof. Leonardo Seghetti ha ricordato l'impegno dell'Istituto Agrario "C. Ulpiani" di Ascoli tra i quali l'impianto di 45 ettari di piante di olivo.
Ugo Marcelli della Coop. Case Rosse, vice Pres. del Consorzio di Tutela della DOP ha dichiarato che si è ora nella fase più difficile perché è necessario aumentare la produzione per stare sul mercato. Il Pres. del Consorzio Nazzareno Migliori ha evidenziato in conclusione che l'oliva DOP del Piceno è un vero e proprio capitale culturale. Presente anche l'Oleificio Silvestri Rosina.
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29/03/2011
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