Raniero Iacoponi Ance-Soledil: Secondo Iacoponi l'economia territoriale non riparte se non riparte anche l'edilizia! Dopo i famosi Prust sarebbe troppo tardi per S.Benedetto del Tronto un vero e proprio Piano Regolatore, necessiterebbe forse un reale accordo di programma, con un bando pubblico in cambio di un'edificazione. La mancanza assoluta di sostegno di quegli Enti Statali prioritari per valorizzare quelle ipotetiche idee chiave per muoversi bene.

Ci sono ancora diverse zone da riqualificare, come l'area della Piscina Comunale e la zona Ballarin, senza dimenticare tutte quelle aree che vanno dalla S.S.16 al mare, per qualsiasi tipo di progetto. Pensare ad una cittadella residenziale vivibile a 360°, come è avvenuto a Parma che unisce pubblico e privato. O addirittura ad un Centro Termale nella zona ex Gil - Pineta oppure una mega struttura sportiva, vista la grande carenza di impianti moderni.

L'area portuale: andando nello specifico l'ultimo progetto risale al 1967, con spreco di tanto denaro senza costrutto. Le concessioni demaniali dovrebbe essere di maggiore durata per poter sviluppare aree importanti. I parcheggi: cercare di coprire un paio di aree sull'Albula e piazza Garibaldi dove esiste già qualche progetto, unendoci anche l'area Ballarin. La Sentina: con la sola destinazione ad Oasi Naturale sembrerebbe eccessivo, anche se non bisogna dimenticare l'attuale depuratore.
In proiezione futura questa città necessita forse di una figura altamente professionale nell'Urbanistica.

Quartiere paese alto: Di questa storica zona di S.Benedetto del Tronto il Presidente Fanini ha rimarcato i problemi della viabilità e dei parcheggi.
Per quanto riguarda la viabilità mai nessuno dell'Amministrazione ha mai pensato di cambiare o modificare il senso viario, con un sistema di ingresso e di uscita dal quartiere più consono per evitare il classico ingolfamento quando c'è qualche evento di rilievo. Bisogna pensare e non dimenticare che questa zona è da sempre considerata "Centro Storico" pertanto gestirla diversamente, per una maggiore vivibilità ai residenti e ai numerosi visitatori.

Cercare di attuare una diversa gestione della famosa Torre dei Gualtieri, vero emblema della città, per non creare anomalie a chi desidera visitarla. Inoltre ci sarebbe da mettere in sicurezza diverse zone del quartiere, come ad esempio contrada Marinuccia che lamenta da circa dieci anni una definitiva collocazione. Poi il problema del ponte di via Carnia che porta verso Acquaviva, diventato altamente pericoloso perchè molto frequentato in entrambi i sensi di marcia.

Quartiere Agraria: Con i massimi esponenti del quartiere sono riemersi subito gli annosi problemi degli allagamenti, ogni qualvolta si manifesta un'insistente perturbazione, con i ricordi riguardanti l'esondazione del fiume Tronto dell'aprile '92 perchè in questa città non esiste un vero e proprio piano di emergenza per situazioni difficili.

In questa zona della città c'è un problema ambientale senza precedenti, al quale si aggiunge anche quello della viabilità. Per non parlare poi delle famose barriere architettoniche, vista la mancanza di interventi su alcuni scivoli e marciapiedi.
In sostanza per una persona affetta da problemi di disabilità rimane veramente difficile muoversi sull'intero territorio.

Un altro problema emerso quello strutturale perchè, tutto sommato, c'è ancora la possibilità di recuperare errori fatti in precedenza. Bisognerebbe fare investimenti mirati, mettendo in sinergia pubblico e privato perchè rispetto ad altre zone delle Marche siamo molto indietro, pagando forse troppo lo scotto di trovarci nel profondo sud della nostra Regione.