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Vinitaly: Coldiretti, stappate 17mila bottiglie di Doc e Docg made in Marche

| Con molte novità, come il lancio delle nuove Docg Verdicchio dei Castelli di Jesi e di Matelica, il recupero dell’Incrocio Bruni 54, la Lacrima di Morro d’Alba vinificata in Amarone, e con oltre 17mila bottiglie stappate per le degustazioni.

Angelo Corsetti

Il Vinitaly 2011 si avvia alla chiusura con il segno positivo per il vino marchigiano. I 129 stand marchigiani hanno calamitato l'interesse dei visitatori e, soprattutto, quelli degli operatori, con accordi commerciali stretti o riconfermati che porteranno i nostri prodotti in tutto il Mondo, dall'Asia agli Stati Uniti. Una conferma dell'ottimo momento che si sta vivendo sul fronte del commercio con l'estero.

Secondo elaborazioni Coldiretti Marche su dati Istat, nel 2010 l'export di vino marchigiano ha raggiunto quota 41,3 milioni di euro, con un aumento del 13 per cento rispetto allo scorso anno. "Occorre ora consolidare i primati ottenuti nell'export sul nostro territorio dando risposte alle esigenze dei produttori - sottolinea Angelo Corsetti, nuovo direttore regionale della Coldiretti Marche -. e sfruttando le opportunità create con il progetto di filiera agricola tutta italiana, soprattutto dal punto di vista della vendita diretta".

"In questa edizione del Vinitaly abbiamo registrato una soddisfazione generale e un particolare interesse per le nostre produzioni - spiega Alberto Mazzoni, direttore dell'Istituto Marchigiano di Tutela Vini -. Tra i segnali positivi, la presenza di giovani aziende a testimonianza di un ricambio generazionale, l'interesse dei giovani per il vino e un mercato finalmente in risveglio dopo due anni pessimi".

Oltre al lancio delle nuove Docg Verdicchio dei Castelli di Jesi e Verdicchio di Matelica, tra le novità registrate al Vinitaly 2011, l'azienda Silvano Strologo di Camerano ha portato in fiera un vino bianco ottenuto da un vitigno quasi scomparso, l'incrocio Bruni 54, creato proprio nella nostra regione negli anni Trenta dal professor Bruni. Mario Lucchetti, da Morro d'Alba, ha presentato una Lacrima vinificata con la stessa tecnica dell'Amarone, con grado alcolico di 16,5 gradi. La Fattoria San Lorenzo (Montecarotto) ha puntato su un vino biodinamico imbottigliato a dieci anni dalla vendemmia, mentre Centanni (Montefiore dell'Aso) ha riproposto le bottiglie riciclabili con tappo di vetro.

10/04/2011





        
  



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