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Novità alla Zona Territoriale 13

Ascoli Piceno | Dopo docidi anni Mannucci rinnova i Comitati di Dipartimento.

di Anna Laura Biagini

Erano passati dodici anni dall'ultima elezione dei Comitati di Dipartimento della Zona Territoriale 13, benchè il regolamento prevedesse cariche biennali, così, il Direttore di Zona Dr. Fausto Mannucci ha ritenuto necessario finalmente dare un ricambio. Le elezioni dei membri componenti dei Comitati sono avvenute il 31 marzo 2011, ad esse seguirà la prima riunione di insediamento durante il quale si proporrà al Direttore, la rosa dei tre candidati idonei per l'elezione del nuovo Responsabile di Dipartimento da assegnare ad ogni area, "resposabile che sceglierò per guiudizio motivato fra chi saprà abbattere meglio la conflittualità nei Dipartimenti e favorire il lavoro di gruppo". Il designato sarà un Dirigente di I° livello, titolare di un'unità operativa, nominato tra una terna di candidati e sarà in carica due anni con possibilità di rinnovo.

Oggetto di cambiamento anche il Piano Assunzioni che vedrà incrementato entro l'anno l'organico del Pronto Soccorso, con l'assunzione di 4 fra i sei "centodiciottisti", che raggiunta l'idoneità regionale, hanno fatto richiesta di dipendenza. Inoltre, saranno conferiti 3 incarichi straordinari a tempo determinato per Medici Convenzionati EST (Emergenza Sanitaria Territoriale), per un periodo di sei mesi. "Tutto questo per stabilizzare le assunzioni" spiega il Dr. Mannucci, "ma anche per fornire il Pronto Soccorso di un organico completo che vada a coprire le ore di prestazione necessarie, senza delegarle esclusivamente a lavoro straordinario del personale già operante. Le ragioni sono quindi sia di natura etica, cioè per offrire più posti di lavoro ma anche per garantire tranquillità a chi opera in un settore usurante come quello dell'emergenza".

Del Piano Assunzioni fanno parte anche i 40 precari a cui presto scadrà il contratto. "La dirigenza sta valutando i casi per garantire una stabilità assistenziale, che non può però prescindere da una stabilità generale del sistema regionale, che ancora non è completa" precisa Mannucci, "l'eccessivo ricambio di personale va anche a scapito dell'efficenza dell'ospedale e della affidabilità offerta al paziente, quindi è nostra volontà dare priorità alla questione".

Come primaria è la necessità della PET, una tecnica di medicina nucleare e diagnostica medica usata per la produzione di bioimmagini, del cui acquisto si parla ormai da tempo. La proposta di fornire il Mazzoni di una macchina mobile è quasi stato accantonato però, "servirebbe solo per l'addestramento del personale, che può comunque avvenire altrove" dichiara il Direttore, "il nostro obiettivo è un macchinario stabile che però ha costi molto elevati, per questo stiamo ancora valutando la giusta sede, le gare  e gli appalti migliori per la realizzazione". Così come per le sale operatorie, che entro l'anno promette Mannucci saranno appaltate e realizzate accanto alle precedenti.

D'altro canto si può dire positivo l'inizio dei lavori per la trasformazione dell'edificio dell'Ex Gil in Dipartimento di Prevenzione e Consultorio, che sono stati avviati da poco e rispettano i tempi previsionali. Come buoni sono i dati relativi alla spesa farmaceutica nel primo trimestre dell'anno, grazie al pool di monitoraggio e all'accordo con i medici prescriventi con cui si è riusciti a mantenere condizioni tecniche ottimali, pur spendendo meno, grazie soprattutto all'incremento dell'uso dei farmaci generici rispetto a quelli di brand.

Ancora da risolvere invece la questione del CUP per cui le segnalazioni relative agli elevati tempi di attesa, soprattutto per le prenotazioni delle prestazioni specialistiche, ammontano al 23,17% da gennaio a marzo 2011, come pure elevata è la percentuale di segnalazioni (21,95%) relativa agli aspetti organizzativi. Delicata infine la situazione del Presidio Ospedaliero di Amandola, per il quale risulta sempre lontana la decisioni sulla destinazione d'uso futuro a cui dedicare la struttura. "Bisognerà ragionare a produzione unificata" conclude il Dr. Mannucci, "dare esecutività senza tralasciare la compatibilità delle strutture. Il rischio è quello di far morire le strutture per inedia e creare scontento, che in ambito sanitario è causa solo di diminuazione di efficenza".

13/04/2011





        
  



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