“Gli Italiani perdono le guerre come se fossero partite di calcio e le partite di calcio come se fossero guerre”. Se ci soffermassimo sulla seconda proposizione di questa triste verità, pronunciata dal celebre Winston Churchill, una serie di immagini scorrerebbe spontanea nelle nostre teste di “calciofili” navigati: scontri fra ultras, risse in campo e tante altre “cortesie” non solo fra giocatori - titolari e panchinari - ma anche fra manager, massaggiatori e preparatori.

 Negli anni la sconfitta sportiva, più specificatamente calcistica, ha assunto una drammaticità troppo intensa, tanto che gli atleti, pur di evitarla, ricorrono a qualunque stratagemma pur di portare a casa la vittoria. La regola aurea dello sport, “l’importante non è vincere, ma partecipare”, firmata De Coubertin, è ormai seguita da pochi, che ad una vittoria non meritata magari preferiscono una sconfitta più dignitosa.

Nicola Roggero, giornalista Sky, tratta proprio quest’ultima categoria nel suo libro “L’importante è perdere”, presentato il 22 Aprile al Circolo Tennis Maggioni, con la partecipazione di un altro volto noto di Sky, il sambenedettese Maurizio Compagnoni, del presidente del circolo Afro Zoboletti, del suo vice Patrizio Patrizi e dell’organizzatore Mimmo Minuto.

Nel corso della presentazione l’autore ha dato fondo ad una vastissima aneddotica riguardante atleti che hanno ottenuto da una dignitosa sconfitta un prestigio superiore a quello conseguibile dopo un’anonima vittoria, come è accaduto agli inglese al mondiale di ciclismo ad inseguimento del 1973 rinunciando all’oro in favore dei tedeschi, caduti per colpa di un fotografo a pochi metri dall’arrivo, oppure relativa a sportivi che hanno trasmesso valori ben oltre la semplice competizione, come quelli di Tommie Smith e John Carlos durante la premiazione dei 200 m nella finale olimpica del 1968 a Città del Capo. Allo stesso tempo non sono stati tralasciati altri miti dello sport italiano come Dorando Pietri e Gustav Thöni, vincenti ma allo stesso esempi di correttezza in gara. In quest’ottica, poi, sono stati elogiati tennis (per la soddisfazione dei soci del Circolo) e rugby, discipline “dove un gesto di correttezza non fa notizia, a differenza di altri sport”, dice Roggero.

L’evento, inoltre, ha offerto la possibilità di ascoltare i pareri dei due giornalisti Sky riguardo ad altre questioni riguardanti l’etica e lo sport. Si è così discusso anche di doping, secondo Roggero un disvalore più etico che fisico, di fair play, ormai divenuto una scorrettezza utile per fermare l’azione avversaria, e di simulazione, “da rosso diretto” secondo l’autore; sono stati paragonati i lavori dell’arbitro e del telecronista, entrambi accusati spesso di scarsa obiettività, quando invece, nel corso della propria attività professionale, la squadra del cuore diventa un interesse assolutamente secondario.

Il prossimo appuntamento è fissato per sabato 30 Aprile, sempre al CT Maggioni, dove sarà ospite un altro volto di Sky, Fabio Tavelli, che presenterà il proprio libro “La mia Sudafrica”.  

Gli organizzatori ringraziano per la fattiva partecipazione economica il Mc Donald di San Benedetto del Tronto, che ha permesso la realizzazione della moderna struttura dove si è svolto l'evento e dove si svolgeranno tutti gli altri.