La delibera 17, volta a ridisegnare il modello sanitario nelle Marche, ha previsto, oltre a una riorganizzazione del territorio, sempre più dipendente dalle Torrette di Ancona, anche dei tagli ingenti ai fondi destinati alla sanità. In due anni, il 2011 e il 2012, 20 milioni di euro verranno sottratti decimando il personale di servizio, 7 milioni saranno tolti dalle spese farmaceutiche e 17 milioni saranno risparmiati a scapito di beni e servizi.

E' per discutere di questo nuovo programma sanitario, per ora sospeso, che il 29 aprile si terrà, per iniziativa della USL, un convegno all'Auditorium Comunale, nel quale saranno presenti i rappresentanti della CISL, i sindaci del territorio, i direttori della zona 12 e 13 e l'Assessore regionale alla Sanità Almerino Mezzolani. Lo scopo è quello di avere un giudizio dell'Assessore (e un eventuale provvedimento) sulla situazione dell'area vasta 5.

"Non siamo contrari a un'organizzazione migliore della sanità, ma i tagli indiscriminati non sono mai opportuni, anche perché le zone delle Marche a livello sanitario non sono tutte uguali." ha spiegato Giuseppe Donati, segretario generale CISL della funzione pubblica "Basti pensare che i cittadini del nord delle Marche hanno a disposizione 1900 euro pro capite, qui a San Benedetto invece solo 1490."

Esplicativi saranno il 29 i video proposti dalla CISL, uno conterrà un mix dei candidati sindaci che diranno la loro sul problema della sanità, l'altro, più concreto, conterrà le interviste di cittadini in merito al servizio ospedaliero. "Un buon metodo per far capire all'Assessore cosa succede davanti ai CUP." Ha commentato Alfonso Cifani, segretario provinciale CISL.

A concludere la conferenza stampa, tenutasi alla Sala Congressi dell'Ospedale Civile, è stato Giulio Grazioli, segretario provinciale pensionati CISL, che ha garantito sulla concretezza delle proposte da sporgere coralmente, insieme agli altri sindacati. "Ci auguriamo una riforma che sappia "tagliare" nel modo giusto, riequilibrando e riorganizzando per ottenere un migliore e diverso uso delle risorse, perché, parlando francamente," ha concluso con una chiara polemica Grazioli "i 12 milioni di euro investiti per il CUP, non sono serviti per i cittadini ma per altre cose."