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I sette di San Benedetto: candidati sindaci a confronto

San Benedetto del Tronto | Ieri sera presso la tensostruttura “S. D'Angelo”, i candidati sindaci si sono confrontati davanti alla cittadinanza.

di Minerva Strazzella

I sette candidati a confronto

Sette i candidati sindaci (Federazione della Sinistra, Daniele Primavera, Futuro e Libertà, Marco Calvaresi, Pdl, Bruno Gabrielli, Pd Giovanni Gaspari, Forza San Benedetto, Gabriele Franceschini, Coloriamo la città, Mario Narcisi, Movimento Cinquestelle, Maria Rosa Ferritto) che ieri sera, in occasione della festa del quartiere Agraria, si sono messi a confronto davanti a un gremito pubblico presso la tensostruttura "S. D'Angelo". Assente l'ottavo, il candidato sindaco Tablino Campanelli capolista de "La forza del Sud". A moderare l'incontro il giornalista di Nuova TVP Domenico Marocchi.

Gomito a gomito e disposti in ordine alfabetico, i candidati, con un tirannico, ma indispensabile, intervento breve di massimo due minuti di tempo, hanno toccato le questioni più sentite dalla cittadinanza. Innanzi tutto il motivo della propria candidatura.

"Dopo cinque anni nella passata amministrazione ho constatato il malgoverno uscente. Bisogna cambiare" Ha tuonato Bruno Gabrielli, mentre Daniele Primavera, che pure aveva inizialmente appoggiato l'uscente governo Gaspari, reputa fallito il programma del 2006: "Scegliamo la solitudine per portare avanti le nostre idee.". Giovanni Gaspari non ha dubbi: "Mi ricandido per richiesta della mia coalizione e perché mi serve altro tempo per portare avanti al meglio ciò che ho iniziato.". Il candidato Marco Calvaresi, benché finora estraneo al mondo della politica, ha deciso di porsi al servizio della città perché, da imprenditore, potrebbe dare nuovo slancio all'economia.

Ma perché tutte queste liste? Alla domanda di Domenico Marocchi, i rappresentanti di "Forza San Benedetto", "Coloriamo la città" e "Movimento Cinquestelle" hanno una risposta certa: "La gente non si riconosce più nelle grandi coalizioni. Siamo noi il futuro". Il parere di Primavera e di Calvaresi è che ci sia una crisi generale della forma partito e del bipolarismo. "Ma che dite, a ogni elezione comunale le liste sono moltissime, è sempre stato così!" ha ribattuto Gaspari, mentre Gabrielli non ha potuto fare a meno di dolersi per le proprie liste ancora in forse, ricordando comunque la validità della squadra.

Parlando di liste per ora escluse dalla corsa elettorale in appoggio a Gabrielli ("Giovani per San Benedetto" e "La Destra - Noi Centro") una puntatina di Gaspari al candidato del Pdl: "Noi abbiamo speso 40000 euro per la campagna elettorale. Voi dichiarate di aver speso la nostra stessa cifra, ma fare un ricorso non è certo così ‘economico'! ".

Esponendo le opere in programma Gabrielli contrattacca: "Io, contrariamente a Gaspari, non farò nessuna torre qui all'Agraria. Quel progetto non è ancora stato revocato dal suo governo.". "Lo revocheremo e faremo la bretella. La città deve crescere." Ha affermato il Sindaco. Stessa volontà hanno dimostrato anche Calvaresi e Gabrielli. "Niente bretella, qui mancano le infrastrutture essenziali" hanno replicato gli altri candidati. Narcisi e Franceschini hanno caldeggiato il parcheggio all'Albula; per Primavera una vera stupidaggine: "Bisogna abbattere le barriere architettoniche, anzi in certi casi rifare proprio i marciapiedi, altro che parcheggi e bretelle!"

Sul turismo e l'industria, tutti d'accordo in linea teorica. Dare una vita turistica alla città anche d'inverno sfruttando l'entroterra, importare le tecnologie più avanzate, usare al meglio i fondi europei e puntare sull'industria. "Bisogna investire e sprovincializzare." Ha affermato Gaspari. Immediata la replica di Primavera: "Sì. Peccato però che il progetto del parco marino che era un investimento ecologico e a lungo termine non sia mai stato fatto."

Fra discorsi, dibattiti e polemiche una cosa è certa. Nonostante il grande fervore pre elettorale, tutti i candidati sindaci hanno per ora promesso una grande correttezza e un massimo rispetto per gli avversari, nonostante le discordanti idee politiche. Tranquillizzante, e speriamo non mendace, l'ultima frase, praticamente corale, dei sette: "Lavoreremo al meglio e collaboreremo attivamente per il bene della nostra città."

30/04/2011





        
  



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