Nell'ambito di una serie di confronti che si terrà con tutti i candidati a primo cittadino della città rivierasca, Gabrielli, proprio in vista delle elezioni comunali, si è confrontato, nell'ufficio di San Benedetto della Confartigianato. Con artigiani e pensionati, rispondendo alle questioni sollevate in merito alle annose problematiche del comune.

Punto focale del programma - secondo quanto ribadito dallo stesso Gabrielli durante l'incontro - sarà la stesura del nuovo piano regolatore generale. "E' lo strumento principale dell'economia, - ha dichiarato il candidato sindaco - e vi dò la mia parola che entro un anno e mezzo, al massimo due anni, faremo il piano regolatore".
Parlando di opere pubbliche, Gabrielli si è soffermato sulla necessità di completare la riqualificazione del lungomare, sostenendo di sapere che "rimangono circa 2 km, per un costo di 10 milioni di euro, ma sappiamo già dove trovarli: non aumenteremo le tasse, ma applicheremo la legge Brunetta che stabilisce un tetto massimo al numero di dirigenti, che ora sono 8, riducendoli a 3, con un risparmio annuo di circa 360.000 euro con i quali si potrebbe accendere un mutuo trentennale da 7 milioni di euro"

Sul tema della formazione, il candidato sindaco si è dichiarato critico nei confronti delle work experience così come sono state concepite finora: "L'80 per cento dei borsisti è rimasto senza lavoro. Noi, invece, vogliamo piuttosto ragionare con le ditte in modo che al termine del periodo di formazione si producano le assunzioni, elargendo agevolazioni in tal senso".

Per quanto riguarda lo sviluppo economico, Gabrielli ha lanciato una proposta: "Creerò una zona franca per la nostra città con sgravi per le nuove attività; svilupperemo il porto turistico che è a due passi dal centro e sfrutteremo il territorio retrostante a quello prettamente balneare, in modo da allungare il periodo turistico e creare sinergie con l'entroterra".

Prendendo spunto da questo tema, il segretario della Confartigianato, Guido Tarli, ha sollevato il problema della zona Sentina, individuandola come "un territorio ancora in via di definizione". Gabrielli, concludendo, ha replicato che "è necessario individuare un equilibrio tra aspetti paesaggistici naturali e redditività ed una soluzione potrebbe essere lo sviluppo in chiave turistica, con la ristrutturazione dei vecchi casolari", scongiurando l'ipotesi di una centrale nucleare nella zona.