Incontro con la stampa per la Fondazione della Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno, in cui il Presidente Vincenzo Marini Marini fa il punto su due questioni centrali per l'Ente: la pubblicazione del Bilancio d'esercizio 2010 e la presentazione del programma della "Carta delle Fondazioni".

Il Bilancio è stato integralmente pubblicato sul sito internet www.fondazionecarisap.it, sezione "bilancio", mercoledì 11 maggio.

"Tutti i cittadini potranno consultarlo e volendo criticare il nostro operato e confrontare se gli obiettivi sono stati raggiunti" dichiara il Presidente, che ci tiene ad aggiungere come il bilancio non sia solo un esercizio contabile, quanto una relazione didascalica dell'operato della Fondazione, che monitora l'impegno non solo economico ma soprattutto sociale, coinvolgendo per di più gli stakeholders in ogni settore di intervento considerato, per un totale di euro 16.619.470,00 di investimento in favore del territorio piceno.

"Una descrizione sintetica per tutto quello che è stato fatto e non, nel rispetto della massima trasparenza, che mostri non solo come è stata usata la risorsa finanziaria, ma anche come è stato investito il patrimonio" precisa Marini. Patrimonio che ha un'evoluzione storica decisamente in crescita, malgrado la crisi economica, eppure che è riuscito a far fronte a tutte le promesse di finanziamento grazie a riserve adeguate accantonate in precedenza.

"Non è un punto di arrivo per noi, bensì il bilancio è un punto di partenza per riflettere su tutto ciò che non è andato. Abbiamo avviato percorsi come la Tenera Ascoli, la Biennale di Design o il Piceno Garden Show, di cui non siamo pienamente soddisfatti, pur riconoscendo che la nostra forza è nel percorso di rete che facciamo con i partner" sottolinea Marini. Esemplare è l'esempio dei Musei dell'area montana, progetto di successo, promosso dalla Fondazione.

Questione spinosa è quella relativa alla "Carta delle Fondazioni" documento approvato il 4 maggio 2011 dall'Assemblea ordinaria dell'ACRI, che manda un messaggio culturalmente forte contro la proposta ministeriale di restringere a due soli mandati la possibilità per ogni individuo di partecipare all'attività di una fondazione, senza possibilità di successiva rielezione in diverse cariche. "Una situazione di limitatezza che blocca il percorso di crescita professionale di uomini e donne validi, che contribuiscono alla progettualità delle fondazioni" spiega Marini, "le direttive intaccano la continuità dell'ente, per questo le fondazioni chiedono nuove modalità di rinnovo degli organi che non compromettano l'efficacia dell'azione nel lungo periodo".

La proposta di autoregulation delle 88 fondazioni di origine bancaria, riguarda anche le conpetenze dei designati, la regolamentazione degli ingressi e uscite rispetto a cariche pubbliche elettive e il codice di comportamento in relazione ai valori etici di riferimento. Si evince come i punti salienti nella gestione del patrimonio siano l'evoluzione del ruolo delle fondazioni nel programmare un intervento puntuale nei territori in cui ormai sono indispensabili e l'impegno di quote dei loro patrimoni anche in funzione del loro ruolo istituzionale, che un turn over eccessivo potrebbero mettere a repentaglio.

"Il messaggio è bello e forte" conclude il Presidente, "soprattutto nel rispetto di chi lavora qui dentro dal 1 luglio 2004 e che entro il 2018 vedrà un'intera generazione della classe dirigente formatasi in questi anni, decapitata completamente".