Emido Mandozzi in risposta alla lettera di Celani
Ascoli Piceno | "I cittadini piceni non meritano oltre il danno anche la beffa"
Mandozzi
Emidio Mandozzi, capogruppo PD della Provincia di Ascoli, in risposta alla lettera del Presidente Piero Celani interviene sostenendo che "il Presidente della Provincia di Ascoli dovrebbe sì scrivere a Berlusconi, ma per ricordargli gli impegni presi e non mantenuti per il Piceno, per spronarlo a fare qualcosa per un territorio oramai senza più risorse, per uno sviluppo economico ed occupazionale in crisi da anni, e non per cercare di salvarsi la faccia, con la solita frase: Io l'avevo detto!".
Secondo Mandozzi inoltre, "Celani invita i cittadini a guardare il (suo) dito, anziché la luna (dei problemi). Così facendo, spera di cavarsela rispetto ad una situazione drammatica di crisi che sta mettendo in ginocchio milioni di famiglie, che il "suo" Governo, il Governo Berlusconi ha contribuito enormemente a determinare". Il Capogruppo PD ricorda al Presidente Celani che l'istituzione delle nuove Province, è stata fortemente voluta dallo stesso Berlusconi, e che,"almeno stando al decreto governativo, le Province non potranno essere riaccorpate stante la soglia minima dei 500 mila abitanti.
Inutile oggi esercitarsi a fare il paladino dei più deboli, quando il "suo" Governo ha fatto e sta facendo di tutto e di più per affossare le fasce più deboli dei cittadini. Celani ci dovrebbe spiegare poi perché se la prende tanto con i ministri Tremonti e Calderoli e non invece con il "capo" supremo del Governo. Un Governo che, con le proprie politiche, sta facendo terra bruciata dei diritti dei cittadini e dei lavoratori, che va avanti per spot senza una vera politica economica, un Governo oramai commissariato dalla U.E., un Governo ridicolizzato su scala internazionale". Prosegue Mandozzi, sottolinenando come "nei mesi scorsi, mentre la crisi avanzava e mordeva, e i capi di governo europei già si stavano attrezzando al peggio, Berlusconi era in tutte altre (piacevoli) faccende affaccendato, e negava, negava quella crisi che oggi vuole far pagare ai soliti noti. Se pensiamo che anche Montezemolo, che certo povero non è, è arrivato ad auspicare una "patrimoniale per noi ricchi", come da una recente intervista rilasciata al Corsera, forse qualcosa che non quadra c'è.
Tornando a bomba: Celani oggi scrive per salvare in qualche modo la Provincia di Ascoli, sparando a zero contro quella di Fermo (anche se non ce ne sarà bisogno, perché alla fine della fiera tutta la vicenda delle Province si dissolverà come neve al sole, sulla spinta centripeta delle Province Padane), ma cosa ha fatto lui in questi due anni per cercare di ovviare ai tanti problemi creati dalla divisione della Provincia, che ora sembra non avere padri? Celani oggi si schiera lancia in resta a difesa della sua piccola roccaforte (o sarebbe meglio dire piccola poltrona?), ma da sindaco di Ascoli non fece nulla affinché questo scempio non avvenisse.
Oggi, da Presidente, Celani è a favore delle Province e contro tutti gli altri enti, che secondo lui sarebbero da eliminare in quanto solo di peso, e dalle prebende costose. Peccato che questo lo dica oggi da Presidente della Provincia e non lo abbia detto ieri da sindaco di Ascoli". "Caro Presidente Celani", conclude Mandozzi, "basta con il gioco delle tre carte, basta chiedere ai cittadini di guardare al dito e non alla luna, e se proprio muore dalla irrefrenabile voglia di scrivere al "suo" Presidente del Consiglio, lo faccia argomentando bene cosa serve oggi al nostro territorio, e non per mera speculazione politica di basso profilo. I cittadini piceni non meritano, oltre al danno, anche la beffa!"
Secondo Mandozzi inoltre, "Celani invita i cittadini a guardare il (suo) dito, anziché la luna (dei problemi). Così facendo, spera di cavarsela rispetto ad una situazione drammatica di crisi che sta mettendo in ginocchio milioni di famiglie, che il "suo" Governo, il Governo Berlusconi ha contribuito enormemente a determinare". Il Capogruppo PD ricorda al Presidente Celani che l'istituzione delle nuove Province, è stata fortemente voluta dallo stesso Berlusconi, e che,"almeno stando al decreto governativo, le Province non potranno essere riaccorpate stante la soglia minima dei 500 mila abitanti.
Inutile oggi esercitarsi a fare il paladino dei più deboli, quando il "suo" Governo ha fatto e sta facendo di tutto e di più per affossare le fasce più deboli dei cittadini. Celani ci dovrebbe spiegare poi perché se la prende tanto con i ministri Tremonti e Calderoli e non invece con il "capo" supremo del Governo. Un Governo che, con le proprie politiche, sta facendo terra bruciata dei diritti dei cittadini e dei lavoratori, che va avanti per spot senza una vera politica economica, un Governo oramai commissariato dalla U.E., un Governo ridicolizzato su scala internazionale". Prosegue Mandozzi, sottolinenando come "nei mesi scorsi, mentre la crisi avanzava e mordeva, e i capi di governo europei già si stavano attrezzando al peggio, Berlusconi era in tutte altre (piacevoli) faccende affaccendato, e negava, negava quella crisi che oggi vuole far pagare ai soliti noti. Se pensiamo che anche Montezemolo, che certo povero non è, è arrivato ad auspicare una "patrimoniale per noi ricchi", come da una recente intervista rilasciata al Corsera, forse qualcosa che non quadra c'è.
Tornando a bomba: Celani oggi scrive per salvare in qualche modo la Provincia di Ascoli, sparando a zero contro quella di Fermo (anche se non ce ne sarà bisogno, perché alla fine della fiera tutta la vicenda delle Province si dissolverà come neve al sole, sulla spinta centripeta delle Province Padane), ma cosa ha fatto lui in questi due anni per cercare di ovviare ai tanti problemi creati dalla divisione della Provincia, che ora sembra non avere padri? Celani oggi si schiera lancia in resta a difesa della sua piccola roccaforte (o sarebbe meglio dire piccola poltrona?), ma da sindaco di Ascoli non fece nulla affinché questo scempio non avvenisse.
Oggi, da Presidente, Celani è a favore delle Province e contro tutti gli altri enti, che secondo lui sarebbero da eliminare in quanto solo di peso, e dalle prebende costose. Peccato che questo lo dica oggi da Presidente della Provincia e non lo abbia detto ieri da sindaco di Ascoli". "Caro Presidente Celani", conclude Mandozzi, "basta con il gioco delle tre carte, basta chiedere ai cittadini di guardare al dito e non alla luna, e se proprio muore dalla irrefrenabile voglia di scrivere al "suo" Presidente del Consiglio, lo faccia argomentando bene cosa serve oggi al nostro territorio, e non per mera speculazione politica di basso profilo. I cittadini piceni non meritano, oltre al danno, anche la beffa!"
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18/08/2011
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