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Ancora una volta colpiti i diritti dei cittadini e del lavoro

| Mai vista una manovra tanto iniqua e demagogica da macelleria sociale.

La Funzione Pubblica CGIL (simbolo)

Dei numerosi interventi economico-finanziari che il governo ha assunto dall'inizio della legislatura, l'ultimo è sicuramente il più iniquo, il più demagogico, il più cattivo.
Con gli ultimi tagli alle autonomie locali il sistema di protezione sociale cesserà di esistere: ai cittadini non si potranno più garantire i servizi, dall'assistenza agli anziani e ai disabili alle scuole all'infanzia, dall'igiene ambientale ai servizi sociali, sarà impossibile per comuni e regioni continuare a garantire l'erogazione di prestazioni sociali così importanti.

E a pagare saranno ancora i cittadini, le lavoratrici e i lavoratori di quei servizi.
Affermare che la sanità non è stata colpita è ipocrita, falso: l'anticipazione dei costi standard unita alle riduzioni del fondo sanitario nazionale e ai piani di rientro renderà impossibile garantire i livelli essenziali di assistenza ai cittadini. E tutto ciò a fronte di un aumento generalizzato delle tassazioni locali e dell'introduzione degli odiosi ticket, che graveranno di nuovo sui meno abbienti.

La manovra, è anche la più odiosa perché interviene strumentalmente anche su temi non squisitamente economici, ma politici: le deroghe aziendali ai contratti nazionali, ad esempio, non produrranno certo risparmi utili, ma solo conflitti e divisioni tra i lavoratori e tra le parti sociali.

Tutto ciò solo per indebolire i diritti dei lavoratori e delle loro rappresentanze.
L'idea, infine, di legare la tredicesima mensilità dei lavoratori pubblici al raggiungimento degli obiettivi dei dirigenti è semplicemente pazzesca, irragionevole e lesiva degli articoli 3 e 36 della Costituzione, perché fa pagare al lavoratore gli eventuali errori del proprio dirigente. Una serie scoordinata e ingiusta di interventi recessivi che nascondono, nemmeno bene, un odio di classe del Governo nei confronti dei cittadini meno abbienti, dei lavoratori dipendenti, dei pensionati.

E mentre si "sequestra" il TFR dei lavoratori pubblici, si lasciano indisturbati i grandi evasori, le grandi rendite, i grandi patrimoni. Una scelta vergognosa. La reazione della Cgil sarà generale: il paese, il lavoro pubblico, il sistema dei diritti di cittadinanza vanno difesi da quest'attacco senza precedenti.

Noi ci saremo, speriamo in compagnia di altri !!! ma ci interessa la partecipazione dei lavoratori.

23/08/2011





        
  



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