Il valore dei gesti può essere riconosciuto come universale, ma tutti sappiamo che in realtà la diversità che accomuna gli esseri umani si arricchisce di mille sfaccettature che possono rendere i nostri comportamenti diversi da come potrebbero sembrare. 

 Al di là delle differenze culturali il nostro linguaggio verbale dipende fondamentalmente dall'educazione ricevuta, dalla famiglia e dalle persone che abbiamo frequentato nel corso della nostra vita che hanno forgiato il nostro modo di relazionarci. Può risultare abastanza semplice credere a quello che ci stanno dicendo se il comportamento non verbale confermasse quello che si sta dicendo, ma a volte non è cosi, perché la mimica (osservazione del volto della persona), la gestualità (gesti delle braccia, mani, gambe, piedi) , il tono di voce possono tradire le nostre affermazioni.

Attraverso l'esame e l'ispezione attenta dei meccanismi verbali e non verbali è possibile, in minima parte, rintracciare, giudicare la veridicità delle affermazioni ma attenzione alla prossemica e alle incongruenze.  La psicologia ci insegna ad osservare la persona mentre parla, se per esempio durante la conversazione il parlante tende a guardare in alto a sinistra oppure non riesce a controllare la parte inferiore del corpo, teoricamente sta mentendo. 

 Questo si verifica perché mentre parliamo abbiamo sotto controllo la parte superiore del nostro corpo mentre la parte dal bacino in giù è incontrollata. Inoltre per riconoscere l'incongruenza delle parole è importante controllare la sequenza temporale tra gesti e parole, perché i gesti anticipano ciò che stiamo per comunicare. Al di là di tutte queste considerazioni, non esiste una legge universale che renda universalmente applicabile la regola della verità. Le bugie sono il sale della vita!