Il maresciallo Luciano Nardone fu barbaramente trucidato dai tedeschi il 28 novembre 1943, insieme al carabiniere Isaia Ceci, in quella che sara' poi ribattezzata piazza Nardone. L'episodio del 28 novembre 1943, i sambenedettesi lo ricordano bene: due carabinieri, chiamati dai cittadini per difendere dal saccheggio dei tedeschi il deposito di alimentari destinati alla popolazione affamata dalla guerra furono barbaramente uccisi per essersi opposti alla prevaricazione e alla violenza.

Una vicenda storica ben ricostruita da Giuseppe Merlini nel suo libro "Nel nome del pane - Luciano Nardone e Isaia Ceci - eroi dell'arma", dato alle stampe in occasione del 60° anniversario dell'eccidio nazista.

Questa mattina, in un toccante incontro che si e' svolto in comune, presso la sala consiliare, il sindaco Giovanni Gaspari, presenti il presidente del consiglio comunale Marco Calvaresi, il Gen.Div. Gianfranco Massaro ed il M.llo Elbano Bovara dell'associazione nazionale dei carabinieri in congedo, il cap. Giancarlo Vaccarini ed il luogotenente Luigi Cameli, nonche' una folta rappresentanza della A.N.C. e dell'arma in servizio, ha voluto dedicare alcuni momenti di riflessione sulla figura dell'eroe Luciano Nardone.

Gia' nel corso della prima mattinata la signora Franca ed il signor Luigi erano stati ricevuti dal cap. Giancarlo Vaccarini presso il comando compagnia carabinieri di viale dello sport, intitolato proprio al maresciallo luciano nardone.

Ma il momento di piu' intensa commozione e partecipazione e' stato sicuramente quello vissuto in tarda mattinata in piazza nardone, davanti al cippo fatto erigere dal comune in memoria del maresciallo Nardone e del carabiniere Isaia Ceci, dove la signora Franca ha voluto depositare un mazzo di fiori.

Questa sera alle ore 18,30 nel corso della messa vespertina presso la basilica cattedrale della madonna della marina il parroco don Armando Moriconi ricordera' i caduti di tutte le guerre ed in particolare del m.llo Nardone, e del car. Ceci, gli eroi che per sempre hanno segnato il ricordo dell'arma nel cuore della popolazione sambenedettese.