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Una storia tutta sambendettese

San Benedetto del Tronto | Federico Contessi ospite di Gaspari racconta l’amore per il lavoro in mezzo ai sacrifici, da San Benedetto a Mar del Plata lungo la via del successo.

di Martina Oddi

Federico Contessi in visita a San Benedetto

"La vera sfida oggi è quella di trasferire l'amore per il lavoro ai giovani, trasmettendo loro la passione che ti spinge avanti in mezzo alla sofferenza e il senso di soddisfazione che dà aver costruito qualcosa". Ottantuno anni, 114 barche all'attivo, 64 anni si sudore e lacrime spesi nel cantiere argentino che lo ha reso caro alla comunità di Mar Del Plata, Federico Contessi nelle parole di benvenuto di Giovanni Gaspari è "filantropo e benefattore di natali sambenedettesi. E alla città di San Benedetto è legato da profondo amore".

Coltivando il ricordo degli anni in cui portava scalzo la croce per i morti, della guerra e delle sue atrocità, del primo impatto da giovane e inesperto immigrato italiano in Sud America con il mestiere della pesca. Lavoro che oggi nel suo cantiere e nella sua flotta sfama tanta gente, e che lo ha portato con caparbietà e ostinazione a non arrendersi mai, nemmeno di fronte alla crisi che qualche anno fa ha messo in ginocchio l'Argentina, durante la quale lui ha continuato a lottare per la sua famiglia e tutte le famiglie legate al suo lavoro, "chiedendo sempre aiuto a Dio" a cui ha dedicato la chiesa di San Benedetto Martire.

"Un esempio positivo di saper fare, far sapere e fare bene. Un insegnamento di come affrontare le sfide e vincerle, prezioso per i nostri giovani, oggi che siamo cresciuti ma subiamo uno stallo dovuto alla crisi e alla mancanza di fiducia in noi stessi", commenta Paolo Perazzoli, che insieme a Don Romualdo, l'ex sindaco Marinangeli, Benedetta Trevisani e Gabriele Cavezzi rendono omaggio alla visita dell'armatore - accompagnato dalla figlia Evelina - in occasione della mostra Nostalgia Gaucha, sguardo all'indietro lungo la storia dell'immigrazione in Argentina, patrocinata dalla Regione Marche.

E proprio Cavezzi chiude l'incontro con un accorato appello: "non perdiamo il legame con Mar del Plata, dove la storia di Contessi è una, forse tra le più significative, di una civiltà marinara e della sua storia che parte da San Benedetto. Abbiamo il dovere di trasmetterla ai nostri ragazzi". Come guida per il futuro, che affonda le sue radici nel mare della nostra città.

22/09/2011





        
  



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