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Palma Del Zompo sulla questione Area Vasta: "La Politica avrebbe potuto fare meglio"

San Benedetto del Tronto | "Vorrei fare alcune considerazioni "politicamente scorrette" sulle vicende sanitarie del nostro territorio, ultime in ordine temporale, la scelta della sede amministrativa dell'Area Vasta ad Ascoli e la nomina del nuovo Direttore Giovanni Stroppa."

Palma Del Zompo dell'Italia dei Valori

"A decisioni prese, fermo restando che non esistono motivazioni per non fare gli auguri al nuovo Direttore sperando che riesca nel difficile compito di riequilibrare i servizi del Sud delle Marche con il resto della Regione e prendendo atto "ob torto collo" della scelta come sede amministrativa della Zona Vasta ad Ascoli Piceno, non posso non dissentire con alcune considerazioni fatte a tal proposito da autorevoli esponenti politici su questi argomenti.

Innanzitutto vorrei chiedermi e chiedere a tutti : siamo sudditi o cittadini di uno stato di diritto? Non possiamo dissentire dalle scelte regionali perché la Sanità è sicuramente una materia di competenza regionale, coprendo oltre il 70% del bilancio della stessa, o possiamo incidere, esprimendo pareri motivati sulle stesse, perché è dei nostri Ospedali e dei nostri territori che stiamo parlando?

C'era già stata, analogamente al progetto per il Nord delle Marche , una delibera di Giunta Regionale, per la precisione la n° 805 del 18 Maggio 2009, che proponeva proprio l'istituzione di una Azienda che doveva integrare i servizi tra gli Ospedali di Ascoli e S.Benedetto, in un'ottica di gestione della Sanità in Area Vasta , ottimizzando la spesa senza penalizzare la qualità dell'offerta sanitaria, in altre parole : alcuni servizi in un Ospedale , alcuni nell'altro( secondo lo schema dell'Hub e spoke) con alcuni Primariati in comune, facendo nascere delle eccellenze che rispondessero al bacino di utenza di tutta la Provincia e anche di regioni limitrofe, attirando mobilità attiva, cercando di colmare quel divario di investimenti in risorse sia umane che tecnologiche che da tempo tutti hanno riconosciuto essere avvenuto a scapito del nostro territorio rispetto ad altre aree della regione...

Nel concreto, se ad esempio, nell'Ospedale di Ascoli c'è l'Emodinamica che salva la vita quando è in atto un infarto del cuore è lì che dobbiamo portare tutti i pazienti dell'Area Vasta che presentano questa patologia, ma parallelamente non possiamo pensare di chiudere la cardiologia di S. Benedetto , che allora dovrà occuparsi di altre patologie cardiologiche (scompenso, aritmie, riabilitazione cardiologica) " anche "per i pazienti di Ascoli. E' cosi che si dà dignità ad entrambe le strutture senza penalizzazioni per la sanità costiera.

Ma proseguiamo il percorso. L'iter legislativo si è bloccato, ci sono state le dimissioni dell'direttore Dr. Petrone, l'avvento del commissario Dr. Esposito, del direttore Dr. Novelli..ora del Dr Stroppa e il progetto dell'Azienda Ospedaliera? E' semplicemente sparita, desaparecida non compresa nel piano socio-sanitario regionale 2010-2012 dello scorso anno, il tutto nel silenzio più assordante dei nostri amministratori locali che avrebbero dovuto seguire, perorare , supportare con progetti ed iniziative questa possibilità.

E' rimasta la ripartizione della sanità regionale in Aree Vaste, la nostra è la numero 5, senza però personalità giuridica, quindi senza autonomia economica e gestionale.
Si è detto che lo schema di organizzazione come Azienda non era l'ideale, che era magari meglio pensare ad un Ospedale di Vallata (assente peraltro da qualsiasi programmazione regionale), che non c'erano le tecnologie di alto livello che oggi sono indispensabili...

Tutte motivazioni sulle quali si può discutere, ma la cosa più importante di tutte è che è mancata, secondo me , la voglia di credere in questo progetto, non si è capito che prima e oltre che unire le strutture, le organizzazioni di lavoro, le tecnologie bisogna unire le "teste", le persone che ci lavorano , dare loro motivazioni giuste, spingerle a conoscersi , a stimarsi, a vincere i pregiudizi, i campanilismi.

Far conoscere questo progetto ai cittadini, perché le risorse economiche in tempi di crisi economica globale, sono diminuite e sempre più diminuiranno negli anni a venire e la razionalizzazione della spesa e dei servizi è ineludibile. Sul piatto c'è in gioco la continuazione della Sanità pubblica, del Servizio Sanitario Nazionale così come lo conosciamo. Una sfida che dobbiamo giocare e possibilmente vincere.

La Politica ha un ruolo essenziale in questo, e certo non bastano 2-3 riunioni o qualche consiglio comunale aperto per informare delle decisioni prese altrove, senza una vera consultazione e senza una vera condivisione. Bisogna lavorare per trovare punti di accordo tra le amministrazioni di Ascoli e San Benedetto, che pure con colori politici diversi, devono mettersi insieme per pesare di più sulle decisioni regionali. Senza lamentarsi a posteriori, con proposte fattibili frutto dei gruppi di lavoro che erano stati costituiti allo scopo.

Tutto questo è mancato, o comunque è stato insufficiente, tardivo e inefficace è stato l'impegno dei politici che avrebbero potuto fare la differenza, ora non resta che rimboccarsi le maniche e cercare di sciogliere quei nodi atavici, quelle nomine primariali che non arrivano mai, il riequilibrio tra il personale dei 2 nosocomi per dare quella sanità di qualità che i nostri cittadini si meritano.

Io, come medico e nel ruolo di presidente della commissione consigliare Affari Sociali-Sanità ( nella passata come nella attuale amministrazione) ho cercato di fare la mia parte e continuerò a farla, ma è ora che la partecipazione, così spesso sbandierata divenga un sostantivo attivo e non una parola dietro cui nascondersi".

23/09/2011





        
  



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