Non si tratta di polemica. Pasqualino Piunti e Annalisa Ruggieri riconoscono che l'Amministrazione comunale deve aver avuto le sue ragioni per scegliere di costringere in soli tre ISC i 4400 studenti sambenedettesi delle scuole primarie e secondarie. Si potevano formare 4 ISC "dato l'elevato numero di alunni, che il decreto n. 111 del luglio 2011, all'art. 19, abolendo le scuole medie e i circoli didattici, destina agli Istituti Scolastici Comprensivi", asserisce preoccupato Pasqualino Piunti.

Considerato che la conditio sine qua non della norma impone di aggregare un numero non inferiore a 1000 unità di studenti, sarebbe risultato più ragionevole - secondo la Ruggieri - non indebolire la presenza istituzionale della scuola, con conseguenze negative sul suo ruolo di mediazione sociale. Se un elemento di debolezza è rappresentato dalla probabile definizione di ruoli super dirigenziali tra chi resta nell'organico, altrettanto deleterio risulta l'indebolimento che grava in modo significativo sulla zona di Porto d'Ascoli, presentando essa una maggiore complessità socio-demografica determinata da una grande espansione in tendenziale aumento, da una maggiore presenza di alunni stranieri e di problematiche di natura economico-culturale. Per non parlare degli inevitabili tagli di bidelli, forieri di problemi organizzativi e di vigilanza sugli alunni.

Elementi di debolezza, questi, che non sono sfuggiti ad alcuni genitori più attenti e ai prodighi consiglieri comunali dell'opposizione. Preoccupati di conciliare la razionalizzazione delle spese imposta dal Ministero con l'efficienza del servizio educativo della città.