Il presidente si dichiara appunto decisamente contrario alla introduzione a breve del balzello che rappresenta, a suo dire, "una penalizzazione per il turismo Piceno, da scongiurare". "Noi di Confcommercio - evidenzia Ciabattoni - ci siamo sempre dichiarati contrari all'introduzione della tassa di soggiorno sia per la forma, poiché verrebbe applicata non a tutti gli attori del settore turismo ma solo a chi alloggia nelle strutture ricettive, sia nella sostanza poiché l'importo non è uguale per tutti i Comuni e si creerebbero pertanto pericolose concorrenze".

"Non dimentichiamoci - aggiunge il presidente Federalberghi - che il nostro turismo è già penalizzato da un'iva al 10%, ben superiore di quella applicata nei primari Paesi nostri diretti concorrenti e cioè la Francia e la Spagna dove rispettivamente l'iva è al 5 ed all'8 per cento per cui essendo la tassa di soggiorno a carico degli ospiti alberghieri, ma di fatto pagata da noi albergatori quanto meno andrebbe rinviata a tempi migliori e dunque a non prima del 2015".

"La legge poi - conclude Ciabattoni - prevede che gli introiti così raccolti vengano necessariamente reimpiegati in favore del turismo, cultura ed ambiente e servizi pubblici, ma anche per ristrutturare e manutendere i monumenti e le strutture d'interesse storico artistico e culturali. Pertanto se questo può essere legittimo per località quali Milano, Roma, Firenze e Venezia la Riviera delle Palme non è paragonabile alle stesse tanto che al di là degli eccellenti paesaggi non c'è alcuna struttura d'interesse storico tale, che possa richiamare flotte di visitatori e turisti e quindi da impiegarci risorse importanti per la manutenzione".