"Contro la lettura": il perché dello STOP alla pubblicazione online
San Benedetto del Tronto | Come molti dei lettori de 'ilQuotidiano.it' si saranno accorti, le uscite a cadenza settimanale del pamphlet 'Contro la lettura' dellirriverente professore Paolo Parigi sono state interrotte. Con la seguente intervista vi spieghiamo il perchè.
di Andrea Petrelli
Tutti i lettori che aborrano la lettura, e quindi sostenitori delle teorie del prof. Paolo Parigi, avranno notato, da un paio di settimane a questa parte, la mancanza di quest'ultimo sul nostro giornale. La pubblicazione a puntate a cadenza settimanale de Contro la lettura è stata infatti bloccata. Ecco il perché.
Professor Parigi, i suoi discepoli anti-lettura sono rimasti orfani, non vedendo più il suo testo pubblicato settimanalmente. Cosa è successo?
È successo, caro giovine, che il mio pamphlet, concepito e realizzato come un sasso da gettare nello stagno immobile e maleolente del conformismo culturale per crearvi dei cerchi, si è rivelato, pur incompleto, una specie di maremoto devastante.
È vero che potenti lobby e movimenti d'opinione hanno fatto pressione sul direttore del Quotidiano.it? Il nostro direttore non è certo persona da farsi intimidire da quattro scalmanati. Il punto è che non si trattava di quattro scalmanati, ma di un'imponente moltitudine di alfieri del politicamente corretto e della retorica da libro "Quore", che sono arrivati al punto di fare volantinaggi contro la mia persona, picchettaggi davanti alla scuola dove lavoro, e financo appostamenti intimidatori sotto la mia abitazione. A questo punto sono stato io a decidere che il gioco - per quanto serissimo - non valeva la candela.
In redazione è giunta voce che molte delle persone che giorni fa hanno assediato Roma si trovavano lì per protestare contro il blocco delle pubblicazioni. Chissà se valeva la pena devastare l'Urbe per un pamphlet che in qualche modo invita a gettare al vento la nostra memoria, considerato che gli italiani sono sempre stati un popolo di scrittori e poeti.
Percepisco una punta di vis polemica in questo suo intervento. Escludo in maniera categorica che persone miti e pacifiche come i non-lettori possano abbandonarsi a comportamenti tanto incivili e criminali. Ritengo che il brodo di coltura dei cosiddetti black bloc si nutra piuttosto di persone che hanno letto troppo e male.
Come faranno ora le persone che stavano disintossicandosi e sono rimaste prive della sua consulenza tecnico-morale?
La Rete ci aiuta, in questo senso, confermando la sua nativa vocazione ad incentivare e a propalare l'ignoranza. In senso buono, capiamoci. Coloro che intendono proseguire la propria disintossicazione possono contattarmi all'indirizzo https://www.facebook.com/paolo.parigi per ricevere consulenze private e, ça va sans dire, gratuite.
Ora i suoi lettori dovranno attendere la pubblicazione cartacea dell'intero manoscritto?
Come tu ben sai, giovine caro, io aborro le pletoriche pretenziose pubblicazioni correntemente chiamate "libri". Cionondimeno, in questo caso specifico ritengo che il fine di diffondere il verbo dell'antilettura vada perseguito con ogni mezzo. Posso quindi annunciare che il mio pamphlet vedrà la luce in supporto cartaceo ben presto. Non appena avrò trovato un sedicente editore da coartare alla bisogna.
Qual è la sua opinione sul settore dell'editoria oggi come oggi?
Già più volte ho espresso il mio disincanto e la mia iattanza verso il brulicante acquario dell'editoria cosiddetta colta. Ogni libro che non abbia il preciso intento di divertire obnubilando gli animi semplici è pura spazzatura, e andrebbe conferito negli appositi cassonetti. Con grande beneficio anche delle foreste amazzoniche. Le sole a meritare la sopravvivenza sono quelle pubblicazioni, dalle raccolte di cruciverba, ai rotocalchi, passando per i ricettari, i libri d'oroscopi, i romanzi di mistero, di brividi e delitti, che molcono e distraggono senza richiedere competenze di lettura, se non minime.
Allora, arrivederci il prima possibile in libreria con "Contro la lettura".
Rabbrividisco al solo udire il termine "libreria". Comunque sì, vi aspetto numerosi e disintossicati.
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23/10/2011
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