Il Presidente Francesco Marozzi e alcuni rappresentanti dell'Ordine degli Avvocati di Ascoli, in occasione delle giornate di mobilitazione del 6 e 7 ottobre, hanno aderito alla protesta nazionale indetta dell'Organismo Unitario dell'Avvocatura. La scelta però non è stata quella di creare disagi ai cittadini indicendo uno sciopero, bensì di divulgare a mezzo stampa le preoccupazioni in merito alle problematiche connesse all'amministrazione della giustizia.

"Innazitutto ci preme chiarire in merito alla riorganizzazione della geografia giudiziaria. Fortunatamente il Tribunale di Ascoli, pur avendo meno di 5 magistrati, come capoluogo non sarà accorpato a Macerata, come previsto dal provvedimento ministeriale, però siamo comunque perplessi dalla divisione territoriale" spiega l'avv. Marozzi. I comuni di Grottammare, Ripatransone, Massignano, Campofilone infatti, pur facendo parte della Provincia di Ascoli, fanno ancora riferimento al Tribunale di Fermo, malgrado ci sia una sede distaccata a San Benedetto del Tronto, che per competenza e vicinanza è la più adeguata. La prospettiva è che la riorganizzazione tenga conto della prossimità e della territorialità quindi.

Altra questione spinosa è il sottodimensionamento della pianta organica ad Ascoli, "che bisogna adeguare" sottolinea il Presidente dell'Ordine, "introducendo almeno due giudici civili e un magistrato, per abbattere le lungaggini processuali che attualmente prevedono una durata minima di 4 anni". Questo cambiamento si rifletterebbe su un miglior servizio ai cittadini secondo i componenti del Foro ascolano, messo in pericolo anche dall'accorpamento delle Procure. "Avere una Procura aiuta nel contrastare la criminalità e nella celerità delle azioni giudiziarie. Unendo Fermo, Ascoli e Macerata metterà in difficoltà il territorio, perchè riteniamo che le Procure debbano essere collegate con il Tribunale. Non parliamo di un'impresa" precisa l'avv. Marozzi, "ma di un ente che eroga servizi, per di più non si capisce dove sia il risparmio, tenuto conto che il costo del personale resta e gli si aggiunge quello per le nuove sedi dell'accorpamento".

La media-conciliazione è un'altra tematica che preoccupa gli avvocati. "Un balzello, un ostacolo obbligatorio che grava sui cittadini. Ad Ascoli abbiamo istituito la Camera di Consiliazione, che in soli due mesi ha ricevuto 50 domande. Funziona con bassi costi e grazie a venti colleghi che vi operano volontariamente".

In sostanza, l'opinione che la manovra abbia introdotto elementi peggiorativi per i cittadini in materia giudiziaria è unanime. "Per non parlare del regalo fatto alle compagnie assicurative, che si vedono dimezzare il rimborso per danno biologico da pagare in caso di incidente automobilistico" denucia l'Ordine, che chiede a gran voce che una notizia tanto dirompente sia nota ai cittadini.

Infine, la questione della liberalizzazione delle professioni, che preccupa eticamente gli avvocati, certi che trattare la professione forense come un qualsiasi altro servizio, la svuoti del suo alto valore professionale, esponendo i professionisti ad una competizione ritenuta inutile e fuori luogo nel campo, ritenendo anzi che un inasprimento del processo selettivo non possa far altro che giovare alla tutela della categoria.