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Ricci dell'ITB: "La tassa di soggiorno? la paghino i venditori di cocco"

San Benedetto del Tronto | Il presidente dell'ITB Giuseppe Ricci furioso sul fatto che, dopo i parcheggi a pagamento, sia sempre il turismo a dover pagare per riempire le tasche del comune.

Il presidente Itb Italia Giuseppe Ricci

Gli Imprenditori Turistici Balneari manifestano tutto il loro scontento attraverso le parole del presidente Giuseppe Ricci, il quale non le manda a dire all'amministrazione comunale, e annuncia che se la tassa verrà approvata farà di tutto per contrastarla a partire dalle vie legali.

"Fino a oggi pensavo che - dice Ricci -, in termini di tasse, imposte e balzelli, ormai la misura fosse colma anche perché fino a oggi abbiamo pagato regolarmente tutte le tasse, in primis, quelle comunali. Paghiamo, poi, sempre regolarmente, le tasse regionali e quelle statali. Ma ecco, mentre rifletto su tutte le carte che dobbiamo compilare, sulle scadenze, sui doveri, sui rischi di errore, sui costi... in questo grigio Ottobre, mi arriva notizia che ci sarebbe un'altra piccola tassa da pagare.

E' una tassa un po' così, che il comune ha deciso che noi, incalliti evasori balneari, dobbiamo pagare, perché è così punto e basta! Non contenti di imporre ai turisti spropositati ticket per la sosta delle auto, vengono ora proposte tasse di soggiorno, e, perché no, anche tasse di... esercizio a commercianti, albergatori, balneari: il nostro inesausto comune ha fame, fame di denaro da impiegare non si sa bene come, visto lo stato dell'Albula, del Ballarin, viste le condizioni viarie, quelle dei cantieri,delle vasche di colmata.....

Ma la macchina comunale, novello Moloch, sempre affamato, deve raschiare il fondo e cercare, in tutti i modi di drenare denaro dall'unico settore economico in crescita, o forse proprio per quello, anche a costo di stancare turisti alle prese con sempre maggiori costi!

E così mi sono ritrovato a pensare a tutti gli abusivi che ho visto questa estate: senegalesi con maschere, ghanesi con orologi, pakistani con parei, marocchini con borse, cinesine massaggiatrici con cappelli di paglia, venditori di noci di cocco. E per loro zero controlli, zero tasse, ticket e balzelli, nessun vigile urbano all'orizzonte, niente HACCP sulle noci di cocco, niente scontrini fiscali, niente documenti di assunzione mentre noi multati per uno scontrino non fatto per una bibita offerta al proprio dipendente alle due di notte.

Basta, non è possibile che a pagare siano sempre i soliti noti, non è possibile cercare di spremere denaro a tutti i costi dal turismo, chiudendo non uno ma cento occhi sul resto: noi non ci stiamo più! Noi siamo imprenditori turistici balneari in lotta per sopravvivere, per difendere le nostre micro imprese i nostri investimenti il nostro amato lavoro una lotta sottolineata anche dal successo avuto presso il SUN di Rimini di pochi giorni fa.
Una lotta che non appartiene al nostro Comune,a questi amministratori locali e Regionali che non si interessa di noi ormai da anni, visto che qualcuno ci ha considerato addirittura "prenditori", mentre qui di prenditori c'è un'amministrazione.

E allora non ci stiamo più, a costo di ricorrere al giudice di pace o a qualche altra forma di difesa legale: noi, cari amministratori, care associazioni di categoria non ci stiamo più! E se il vostro modello di turismo è quello di ignorare i comportamenti abusivi e illegali, per colpire, e pesantemente, quelli normali e regolari, ebbene noi vogliamo essere trattati in maniera equa, vogliamo il giusto rispetto che si deve a chi, col proprio lavoro in regola, permette lo sviluppo e il benessere di un'intera comunità!
Se - conclude Ricci -, come diceva Sciascia, " A ciascuno il suo", noi il nostro "Suo" l'abbiamo già dato non una, ma mille volte: ma la nostra amministrazione, quando darà il "Suo"?"

02/11/2011





        
  



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