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Consiglio Comunale: revocata la Megavariante ma Gaspari è ugualmente soddisfatto

San Benedetto del Tronto | Il consiglio svoltosi ieri sera ha visto la revoca della delibera molto discussa n. 113/2009. La serata molto movimentata ha visto richieste di dimissioni e punti approvati. Su facebook Gaspari esprime la sua soddisfazione e Primavera lo deride.

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Ecco i commenti del giorno dopo da parte dell'ex consigliere Prc Daniele Primavera e da parte del sindaco Giovanni Gaspari:

Primavera: "Ieri sera Gaspari più comico del solito. Siccome l'atto in votazione prevedeva di ribadire gli indirizzi della delibera 113/2009 e di demandare alla giunta gli indirizzi conseguenti per redigere cinque accordi di programma, allora, soltanto per evitare ambiguita', ha voluto emendarlo dicendo l'esatto contrario. La logica, questa sconosciuta. Ma come si fa a non ridere?!?!?!"

Gaspari: "Terminato con successo anche questo primo consiglio comunale di novembre; sarà monotono ma ricordo che tutti i punti iscritti all'odg sono stati approvati, tra questi tre interventi con il decreto sviluppo (L106/2011) e la revoca del del referendum consultivo sulla cosiddetta maxivariante. la soddisfazione enorme è che tra due anni il corpo della polizia municipale avrà una nuova sede".

Ma veniamo ai fatti, dopo tre ore e mezza di discussione, il Consiglio Comunale presieduto dal presidente Marco Calvaresi, affiancato per la prima volta dalla nuova segretaria generale Fiorella Pierbattista, ha approvato tre progetti relativi alla riqualificazione di aree degradate, da attuare ai sensi del "Decreto sviluppo", e revocato la delibera n. 113/2009 la cosiddetta "megavariante".

Discussione pacata e convergenza di idee tra maggioranza e minoranza hanno contraddistinto l'approvazione dei progetti di riqualificazione di piazza Kolbe in zona Cerboni, di ristrutturazione edilizia ed urbanistica degli immobili di Largo Mazzini - via Saffi e la ristrutturazione edilizia, con demolizione e ricostruzione dell'ex consorzio agrario di via Esino.

"Sono progetti importanti - ha asserito l'assessore all'Urbanistica Paolo Canducci - vanno a risolvere problematiche che si trascinano da tempo e puntano a rendere più vivibili alcuni spazi pubblici e migliorare la qualità della vita di quei quartieri. In piazza Kolbe verrà realizzata la nuova sede della Polizia Municipale e riqualificata l'area verde di quella zona grazie agli oneri di urbanizzazione. Con la realizzazione di un nuovo edificio, realizzato al posto altri due di proprietà Giocondi (uno esistente in Largo Mazzini e un altro, già abbattuto, situato all'incrocio tra corso Mazzini e via Saffi), il Comune entrerà in possesso dell'area su cui sorgeva il vecchio edifico e allargherà la sede stradale compresa tra via Saffi e la Nazionale, oltre a realizzare alcuni parcheggi pubblici. Infine grazie all'accordo con la ditta Beani srl, al posto dell'ex Consorzio Agrario di via Esino sorgerà un nuovo edificio, delle stesse dimensioni dell'esistente, destinato ad attività commerciali e residenziali. In cambio il Comune riceverà un'area nelle vicinanze da adibire a verde e parcheggi pubblici, 150.000 euro di lavori stradali per la viabilità della zona e una fascia di 5 metri che potrà essere utilizzata in vista della realizzazione di un sottopasso ferroviario ciclopedonale".

Proprio in merito alla progettazione del sottopasso che unirebbe via Esino a via del Cacciatore, molti consiglieri di maggioranza ed opposizione sono intervenuti per chiedere di realizzare un sottopasso ciclopedonabile e carrabile che possa andare ad alleggerire il traffico del sottopasso di via Mare. A questo proposito il sindaco Gaspari ha rassicurato l'assise: "L'Amministrazione ha già contattato RFI e stiamo pensando da tempo alla realizzazione di un'altra arteria viaria. Il sottopasso potrebbe essere la soluzione anche perché l'allargamento del sottopasso pedonale di via Mare costerebbe troppo, oltre 600 mila euro".

Il dibattito si è scaldato sull'ultimo punto all'ordine del giorno inerente la revoca della "megavariante" per il quale sono stati presentati due emendamenti alla delibera, uno della consigliera del "Movimento 5 stelle" Ferritto, l'altro dal Sindaco. E' stato quest'ultimo, approvato dal Consiglio comunale, che ha radicalmente cambiato il testo della proposta giunta in Consiglio, da "rettifica e parziale revoca..." a "revoca..." al fine, ha spiegato il Sindaco, di evitare fraintendimenti ed equivoci sul mantenimento delle porzioni della delibera 113/2009 e quindi di sgombrare il campo da controversie legate al superamento del referendum consultivo.

Ne è scaturita una discussione soprattutto di natura politica. Dagli scranni del Pdl il consigliere Vignoli si è scagliato contro l'Amministrazione definendo la megavariante un vero pastrocchio, un vero disastro. "È stato un gravissimo errore - ha asserito Vignoli - quello di legare il destino della realizzazione dell'investimento della Grande Opera che doveva essere finanziata dalla fondazione Carisap al destino della mega variante, destino effimero che è stato sacrificato sull'altare di un accordo elettorale. In assenza di motivazioni tecniche di questo cambio di indirizzo, sollevo dubbi anche sul fatto che la revoca della delibera del 2009 non comporti pregiudizi in danno ai soggetti privati che hanno risposto al bando". Anche il collega di partito Pasqualino Piunti ha asserito che la revoca è una sconfitta per l'Amministrazione passata e presente, ma soprattutto per la città che da oltre 6 anni è ferma in materia urbanistica.

Anche Ferritto, ripercorrendo le tappe del percorso relativo alla costituzione del Comitato Prg a crescita zero, la raccolta di oltre 4500 firme, l'indizione del referendum per il 6 novembre per l'abrogazione della delibera del 2009, ha definito la politica dell'amministrazione "un fallimento totale" e ha chiesto le dimissioni del sindaco Gaspari.

Alle accuse della minoranza ha risposto il capogruppo Pd Loredana Emili: "E' una manifestazione di umiltà quella di ritirare l'atto. Siamo arrivati a questa revoca per tanti motivi nessuno dei quali da banalizzare, le questioni urbanistiche sono questioni che devono tener presente lo scenario politico, economico di questo paese. Siamo in una situazione drammatica che ha messo in crisi e creato profondi dubbi anche in coloro che avevano risposto a quel bando. Quelle offerte fatte ieri, oggi non sono più sostenibili".

"Abbiamo tentato altri percorsi che oggi sono stati interrotti - ha asserito la Emili riferendosi ai Prusst e alla Megavariante - ora la via maestra da seguire è sia solo una: il piano regolatore generale, che non sarà un piano regolatore a crescita zero, in quanto intendiamo promuovere lo sviluppo di questa città. Per questo solleciteremo accordi con i privati per la realizzazione di grandi infrastrutture indispensabili per San Benedetto".

Alla Emili ha fatto eco il sindaco Gaspari: "La città non è ferma, negli ultimi sei anni abbiamo adottato il Prg del Porto, il Piano Particolareggiato di San Pio X, il Piano Spiaggia, il Progetto Casa: una grande quantità di strumenti urbanistici in grado di offrire opportunità per San Benedetto. Nella Regione Marche, da 20 anni manca una nuova legge regionale in materia di pianificazione e questo crea difficoltà anche a noi. Ma presto verrà approvata e prevederà la riduzione minima, tendete a zero, del consumo del territorio. Il Prg cittadino si adeguerà a questa direttiva attraverso il concetto di impatto zero".

Nella seduta di ieri l'assise ha anche istituito l'Ufficio elettorale straordinario e ha designato due consiglieri, uno di maggioranza (Sergio Pezzuoli del PD) e uno di minoranza (Maria Rosa Ferritto del Movimento 5 stelle) che faranno parte della Commissione elettorale in vista delle elezioni del Consigliere comunale aggiunto per l'Immigrazione. Questa figura, prevista negli art. 57 e 58 del Regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale, partecipa alla sedute del Consiglio Comunale in rappresentanza degli immigrati che risiedano legalmente nel territorio comunale.

04/11/2011





        
  



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