Il cittadino che li seguiva alla guida della propria autovettura, aveva dapprima suonato il clacson e poi li aveva sorpassati. Di lì a poco, vistosi affiancare sulla propria destra dal ciclomotore, aveva abbassato il finestrino e chiesto agli occupanti cosa stessero facendo. Costoro, per tutta risposta, avevano lanciato sputi contro l'auto e inveito contro lo stesso ingiuriandolo pesantemente e inducendolo a scendere dalla autovettura.

I due giovani, scesi anch'essi dallo scooter, erano andati immediatamente incontro all'automobilista urlandogli la stessa precedente frase irriguardosa. Da qui, dopo un breve "scambio di battute", un crescendo di provocazioni intimidatorie contro la vittima, tali da costringerlo a indietreggiare nel tentativo, vano, di evitare il peggio. Nell'agitazione del momento, pressato da vicino dal più alto dei due sconosciuti, quello che conduceva lo scooter, era inciampato cadendo a terra, quasi in mezzo alla carreggiata.

Ed era stato in quel frangente che lo stesso giovane aveva sferrato alla vittima un primo pugno, ma senza riuscire a colpirlo. Rialzatosi, il malcapitato stava battendo in ritirata verso la propria autovettura, allorché, all'improvviso, entrambi i giovani lo avevano assalito facendolo ricadere a terra e raggiungendolo con una raffica di insulti e minacce di morte e nel frattempo era partita una violenta sequenza di pugni e calci che lo avevano investito in ogni parte del corpo, soprattutto al volto.

Questi era riuscito a sollevarsi da terra, ma i due non gli avevano dato tregua: l'uno, il più basso di statura, gli era saltato nuovamente addosso, mentre l'altro lo aveva caricato. Ad un certo punto, la curiosità degli automobilisti in transito, che avevano rallentato per osservare meglio la scena, aveva spinto i due giovani a darsi a precipitosa fuga coprendosi il volto con le mani per non farsi riconoscere.

Nell'immediatezza del fatto la vittima aveva raggiunto autonomamente il Pronto Soccorso del locale Ospedale Civile "Madonna del Soccorso". Dopo averlo sottoposto alle cure e agli esami del caso, i sanitari lo avevano dimesso con la diagnosi di una frattura del tetto orbitario e dell'osso frontale a destra e frattura delle ossa nasali con una prognosi totale di 40 giorni.

La vittima forniva una sommaria descrizione dei soggetti che lo avevano aggredito e di li sono iniziate le attività di indagine relative al grave episodio.

Le stesse sono state piuttosto articolate portando anche personale dell'ufficio della Polizia di Stato sambenedettese ad effettuare anche attività nei confronti di assidui frequentatori dei locali della movida. Le stesse hanno portato a distanza di un mese dal fatto alla denuncia a piede libero dei due giovani, uno italiano minorenne (di anni 17) di cui non si forniscono le generalità e un albanese maggiorenne X.A. classe 1989 per lesioni aggravate in concorso.