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"La guerra dei giornalisti", l'inviato Rai Sandro Petrone incontra gli studenti

Macerata | Giornalista, scrittore, conduttore, docente e inviato di guerra del tg2, Sandro Petrone ha incontrato ieri pomeriggio (22-02), gli studenti della facoltà di Scienze della Comunicazione per presentare il suo ultimo lavoro: "Il linguaggio delle news".

di Emanuele Ciucani

Sandro Petrone: "Il linguaggio delle News"

Nella splendida cornice dell'Aula Magna dell'Università di Macerata sita in via Don Minzoni si è tenuto un incontro formativo con il noto giornalista e scrittore Sandro Petrone. L'incontro è stato coordinato dalla preside della facoltà di Scienze della Comunicazione Barbara Pojaghi e visionato dal rettore Luigi Lacchè. Importante anche la pungente presenza del Vice Capo Redattore Rai Marche Giancarlo Trapanese.

Petrone, che è stato docente dell'Università di Scienze della Comunicazione dal 1998 fino al 2005, commenta cosi il suo ritorno: "Io con il pensiero non me ne sono mai andato da Macerata, e dire che me la sono portata dietro in tutti i miei viaggi è quasi riduttivo". Il giornalista poi ci racconta di come è nata l'idea di scrivere un volume sul linguaggio delle news: "L'idea è nata proprio qui, a Macerata. Grazie alla collaborazione di alcuni studenti siamo andati ad analizzare i vari tipi di intervista in diversi campi (psicologia, polizia, ecc..), fino ad arrivare alla conclusione che l'unica categoria che non studia bene l'intervista è proprio quella dei giornalisti. Da qui poi è nata l'esigenza di scrivere una prima bozza di questo volume, unico nel suo genere.

C'è anche da dire - prosegue Petrone - che molti l'intervista l'hanno nel sangue, basti pensare a Enzo Biagi o ad Augusto Minzolini quando intervistava Craxi e Andreotti".

L'inviato di guerra del tg2 ci parla poi delle sue impressionanti avventure all'estero, dai bombardamenti a terremoti passando per l'11 settembre il giornalista ci racconta le sue emozioni e chiude il discorso con un simpatico consiglio: "I corsi di sopravvivenza? inutili, molto meglio la scuola di vita napoletana".

Petrone percorre poi vari aspetti del giornalismo affrontati nel suo volume, dalla grande diffusione di notizie sul web, alla spettacolarizzazzione del dolore su alcune reti tv (come Mediaset) arrivando anche all'attualità: "Celentano? mi è piaciuto solo l'inizio dello spettacolo, dove l'Ariston crollava a causa di alcuni scenografici bombardamenti. Il messaggio che io ne ho tratto è che siamo in guerra ma non lo sappiamo. Quel crollo sotto un incessante pioggia di bombe è simbolo della guerra che devono combattere oggi i giovani". 

Lo scrittore conclude parlando proprio a quest'ultimi i quali ambiscono a un posto nel mondo dell'informazione: "Per fare questo mestiere bisogna combattere contro tutto e tutti, ciò che si vuole bisogna conquistarlo".

 

22/02/2012





        
  



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