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Elio Core scrive ai presidenti di quartiere: "Mobilitiamoci per difendere la Sanità Locale"

San Benedetto del Tronto | Le notizie poco rassicuranti che riguardano la locale Struttura Sanitaria, mi spingono alla riflessione che è giunto il momento di promuovere un “Comitato Cittadino in difesa dell’Ospedale e dei diritti degli utenti".

Elio Core dei comitati di quartiere (foto Milandri)

"La locale struttura sanitaria da troppo tempo risulta essere penalizzata in termini di posti letto - dice Elio Core presidente del Comitato di Quartiere Porto D'Ascoli Centro -, di personale infermieristico, medico, ausiliario, tecnico oltre alla mancanza di primari in diversi reparti, ai mezzi di soccorso del 118, alla pianta organica degli autisti dell'Emergenza Sanitaria sottodimensionata; una struttura prossima al collasso. Voglio fare una breve cronistoria, sugli accadimenti del passato e più esattamente a partire dagli anni 70, al fine di avere un quadro completo, per esprimere un sereno giudizio e conseguente valutazione dei fatti.

Negli anni 70 vigeva la figura del Presidente Ospedaliero e la struttura sanitaria si poneva ai vertici della Regione Marche per la sua efficienza; alla fine degli anni 70 vennero costituiti i Comitati di gestione gestiti attraverso nomine politiche al cui vertice era posta la figura del Presidente.

Con l'avvento della Riforma Sanitaria, essendo la programmazione di competenza della Regione Marche, furono costituite 24 Aziende Sanitarie Locali (ASL) ed ogni cittadino aveva la possibilità di curarsi presso il suo ospedale di riferimento.

Successivamente con provvedimento legislativo Regionale le 24 ASL, vennero ridotte a 13 e tutto ciò ai fini di un maggior controllo della spesa sanitaria.
Nel frattempo, con successiva legge regionale si decise di costituire l'Asur (Azienda Sanitaria Unica Regionale), con accentramento dei poteri decisionali in Ancona, superando di fatto ogni decisione a livello Zonale. La Regione, ai fini di una maggiore razionalità organizzativa ed economica, istituì 5 Aree vaste (una per ogni provincia). L'Area Vasta n. 5 comprende (Ascoli e San Benedetto del Tronto), con sede legale ed amministrativa in Ascoli Piceno e nell'ultima proposta, sino ad oggi al vaglio delle decisioni politiche, si parla di Ospedali riuniti del Piceno.

Per questi motivi ho ritenuto opportuno ricordare le vicissitudini e gli accadimenti su un territorio da troppo tempo in balia della confusione e di decisioni poco comprensibili.

Questi meccanismi posti in essere hanno avuto la palese conseguenza che nel Nord delle Marche risulta esservi ospedali di eccellenza, mentre nel nostro territorio, solo infinite carenze ed una struttura sanitaria che volge al declino. Ciò comporta di doversi curare per talune patologie in altre realtà sanitarie per mancanza di presidi, con aggravio di costi aggiuntivi per gli utenti. Tuttavia, per onestà intellettuale, non va sottaciuto lo spirito di abnegazione del personale dipendente a tutti i livelli che, nonostante queste difficoltà giornaliere, assolve al proprio dovere con efficienza e responsabilità, cercando di colmare, soprattutto nel settore sanitario, determinate carenze.

I processi decisionali della gestione sanitaria, a mio parere, dovrebbero avvenire sul nostro territorio per comprendere meglio la realtà del Piceno ed in particolare quella di San Benedetto per la vocazione turistica che nel periodo estivo raddoppia la popolazione, con l'aggiunta della presenza di infrastrutture quali Statale 16, autostrada, superstrada, porto, cantieristica, ferrovia e il notevole flusso di pazienti provenienti dai paesi viciniori: Martinsicuro, Colonnella, Giulianova, S.Omero, Controguerra.

Per queste considerazioni espresse in premessa, la struttura del locale Ospedale risulta essere un punto di riferimento importante per il Piceno, per il confinante Abruzzo e conseguentemente dovrebbe essere potenziata in taluni settori quali il Servizio di Pronto Soccorso e di Emergenza Sanitaria che risultano essere i più frequentati della Regione Marche in termini di prestazioni.

In definitiva, sarebbe opportuno che tale problematica, peraltro urgente e non più rinviabile, venisse dibattuta nella Conferenza dei Presidenti, al fine di informare la cittadinanza, proponendo iniziative atte a restituire dignità alla sanità locale, per tutelare la nostra salute, bene indisponibile, primario e prezioso.

Le eventuali iniziative non avranno colori politici e non saranno contro le Istituzioni locali, Provinciali e Regionali, ma tese democraticamente a sensibilizzare e richiamare l'attenzione di quanti chiamati ai vari livelli Politici-Istituzionali a decidere sulla nostra salute, ponendo in essere una moderna sanità che sia espressione del giusto riconoscimento verso questa cittadina ed il territorio Piceno".

25/02/2012





        
  



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