Rete biblioteche marchigiane al Salone del Libro di Torino, testimonianza di vitalità e memoria
Ancona | Marcolini: "Rappresentano la sedimentazione di ciò che nel tempo è stato il processo della conoscenza e del sapere e costituiscono un ingente patrimonio ancora oggi disponibile per la sua fruizione".
Un locale della biblioteca comunale "Lesca"
"La nostra regione trova una delle sue caratteristiche peculiari storiche in un policentrismo culturale che si manifesta attraverso una grande quantità di biblioteche - sostiene l'assessore Pietro Marcolini - È frequente che città di provincia, anche piccole, abbiano vissuto nel passato momenti di sviluppo ben più grande. Le scopriamo ricche di antiche tradizioni e di istituzioni culturali che meriterebbero di essere meta di itinerari turistici. Fano, Pesaro, Urbino, Fabriano, Jesi, Macerata, Recanati, Fermo, Ascoli Piceno e tante altre realtà locali sono testimonianza ed espressione di vitalità culturale e della memoria cittadina, vere "case della vita" come chiamavano le biblioteche gli antichi egizi. Molte di queste istituzioni non sono solo biblioteche locali ma rappresentano il risultato di una evoluzione storica ed espressione di una varietà di componenti di uno specifico ambiente". Documentazione storica, memorie di concittadini illustri, raccolte librarie private ed altre istituzioni in esse confluite, ed infine attenti acquisti, resi possibili dal sostegno di enti pubblici e privati, hanno determinato il formarsi di biblioteche ragguardevoli sia sotto il profilo della produzione editoriale e scientifica sia per il servizio reso alla comunità non solo locale.
"Le biblioteche - aggiunge l'assessore - insieme alla produzione della carta di Fabriano, ai primi esempi di stampa eseguiti nella città di Jesi, rappresentano la sedimentazione di ciò che nel tempo è stato il processo della conoscenza e del sapere e costituiscono un ingente patrimonio ancora oggi disponibile per la sua fruizione. Per questo ci è sembrato importante ed opportuno ricordare quasi fisicamente questa ‘avventura' della conoscenza e della divulgazione, valorizzando le biblioteche storiche delle Marche che, a partire da quella di Monaldo Leopardi, di cui ricorre il bicentenario dell'apertura al pubblico, fanno da contenitore alle presentazioni delle novità librarie". E nel Piano cultura 2012 è previsto il progetto trasversale "Free wi-fi per la cultura" negli istituti culturali e, in particolare, nelle biblioteche quali luoghi di socialità ed aggregazione. Saranno così forniti servizi a banda larga anche per scopi sociali e di integrazione multiculturale e potenziate le aree montane dell'entroterra.
Alcuni dati numerici sull'organizzazione delle biblioteche pubbliche e private:
Sono 78 le biblioteche di base, 16 le biblioteche riconosciute di interesse regionale e 41 di cultura generale e con patrimonio storico, in totale 345 comprese le altre (universitarie, statali, private, ecclesiastiche). Delle biblioteche comunali il 27% appartengono alla provincia di Ancona, il 16% alla provincia di Macerata, il 19,6 % alla provincia di Ascoli Piceno e di Fermo, il 36, 2 % alla provincia di Pesaro-Urbino. Le stesse suddivise per tipologia rappresentano il 56% di biblioteche pubbliche di base, il 32,6% di grandi biblioteche con patrimonio storico, il 10,9 % di biblioteche private, variamente distribuite per provincia. Sempre in rapporto alla totalità, 30 biblioteche sono anteriori al 1900, e per un 70% sono rappresentate da grandi biblioteche di conservazione per il loro rilevante patrimonio storico. Il 68% delle biblioteche sono ospitate in edifici storici. Recentemente sono state inaugurate nuovi sedi, in strutture rinnovate e destinate appositamente a servizi e funzioni innovative della biblioteca, in grado di garantire un accesso facilitato alle abilità e alle tecnologie del mondo digitale e di sviluppare il diritto della cittadinanza in un'ottica di welfare.
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14/05/2012
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