Cerca
Notizie locali
Rubriche
Servizi

Le promesse della poesia riscoperte da Renato Minore, vincitore del Premio Estense 2012

San Benedetto del Tronto | Martedì 12 giugno la rassegna “Piceno d’autore” ospiterà lo scrittore-saggista che presenterà il suo ultimo lavoro editoriale in cui ha raccolto interviste a poeti del Novecento apparse sul Quotidiano Il Messaggero” dal 1980 al 2008

di Alceo Lucidi

renato minore

Ventuno interviste dedicate a poeti fondanti del sentimento lirico novecentesco. Ventuno incontri che scavano nelle dimensioni delle loro personali concezioni della poesia, in più o meno ravvicinato rapporto con la critica e la conoscenza del mondo, fanno, per molti versi, del libro di Renato Minore, pubblicato da Donzelli ed intitolato "La promessa della notte", un caso esemplare di giornalismo culturale. Scrittore, saggista, giornalista, critico letterario, docente, direttore della terza pagina del Messaggero, di origini abruzzesi ma da tempo stanziato a Roma, poeta anch'egli, Minore maneggia, con avvertita sensibilità, lo strumento dell'intervista proprio perché ne conosce le potenzialità e la capacità di irraggiamento. Direi che dal giornalismo di lungo corso e dall'ossequioso rispetto della scrittura e della letteratura intese come mezzo di conoscenza ed approfondimento della verità, deriva un'attenzione delicata ed amorevole verso i propri interlocutori che pone al centro dell'analisi l'umanità di cui essi sono investiti.


Sparita ogni pedissequa diegesi critica, che rischia di vedere offuscata la presenza degli autori, nei loro "lembi di esistenza, ragioni, timori, traumi, sentimenti e risentimenti", accantonate le insistenze biografiche, risolte nell'aneddotica, che lasciano più spesso trasparire un irredimibile protagonismo dell'intervistatore rispetto all'intervistato, Minore si lascia piacevolmente avvolgere nella tela dei suoi poeti, come egli stesso dice all'interno della prefazione al libro, "senza alcuna sistematicità, in modo erratico".
La non prevedibilità del percorso prescelto, nella libertà totale concessa alle parole indirizzate verso il centro di un incontro fatto principalmente di spirituali affinità, non esclude ad ogni modo il rigore investigativo a cui ogni critico o "cronista letterario" deve sottoporsi, inteso come attento scandaglio dell'universo esplorato, in un caso ("l'immersione intensa e pressoché totale nell'universo linguistico ed espressivo del poeta"), e come affinata conoscenza dei cosiddetti "arnesi del mestiere", insostituibili compagni di viaggio, nell'altro (il registratore per "la fedeltà testuale" ed il taccuino "per le impressioni e gli spunti più immediati").


L'unione di un possente armamentario di conoscenze, mai sbandierato ma sempre supposto ed un'evidente naturalezza e scioltezza di metodo, tale da rendere l'intervista un'incontro ed un vero dialogo, inteso come "incessante interrogazione" posta sulla figura del sodale avvicinato (per rincorrere Minore sul Flaiano uscito dalla penna di Simone Gambacorta), restituiscono i frutti più maturi di una sorprendente rivelazione che ci porta ad una visione complessiva delle cose ben lontana dal cedere al ritrattiamo edulcorato.
E davvero in questo libro si nota una conduzione deliziosa della regia giornalistica, un sapiente muoversi tra le spire della letteratura senza il risultato di uscirne irrimediabilmente leziosi. Una felice "sinfonia" di voci", sempre per riprendere le parole dello stesso Minore a proposito del suo amato Von Balthassar, tale da restituire la fragranza di una conversazione "ragionata", e quindi lontana dall'essere scontata o, per converso, involuta.


Ecco allora lo scrittore-poeta mettersi in relazione ed in stretta simbiosi con i suoi prossimi attraverso lo spirito di chi vuole comprendere prima ancora che raccogliere delle impressioni già formulate a priori sulla carta e più o meno direttamente imposte. Ne escono dei quadri a tinte leggere ma pregnanti, provvisti dalla mano sicura di un"impressionista" veramente poco rituale e che restituiscono dei poeti una densità di immagine che non scade nel compiacimento. Lo schema, di per sé non ripetuto, ma adottato a seconda dei casi, di una veste introduttiva all'intervista che nulla toglie al dialogo ma lo stimola e di una chiusa a mo' di sottile commento od affascinante congedo, tiene sempre in debito conto il testo poetico che mette in luce il pensiero dello scrittore di turno facendone risultare la preminenza del discorso.


Si inizia con Attilio Bertolucci, contraddistinto da un rapporto fitto ed esclusivo con un certo familismo di ambiente che ne fa la figura di un "Proust contadino, affabile, illuminato, assai emiliano, oppure, seguendo Pietro Citati, "di un pater familias virgiliano" minacciato nel suo piccolo mondo protetto (Il dolore è nel tuo occhio timido, / nella mano infantile che saluta senza grazia, / il dolore dei giorni che verranno / già pesa sulla tua ossatura fragile). A seguire, Carlo Betocchi, nella paziente lettura del quotidiano intrisa del sentimento di una "difficile, preziosa religiosità" piegata sull'angustiata condizione umana ("Ma ora sii vigile e sta' sempre / così come sai d'essere, sul margine / alla vita; e bada a onestamente / risarcirla delle sue piaghe). Ignazio Buttitta e la sua ricolma affabilità narrativa. Ed ancora Giorgio Caproni, con la drastica e fervida prosaicità del dettato lirico fissato in sentimenti gravidi di "macchie anche colorate molto forti", Enea sperduto nella mare della retorica fascista, con la felice metafora della poesia come un minatore, che scava nell'inconscio "per trovare una zona dell'io che è di tutti, che era di tutti, soltanto che negli altri dormiva".


Per arrivare, poi, alle feroci speranze e l'intransigenza intellettuale di un Franco Fortini, con una vita segnata dalle difficoltà, allo sguardo puro e disincantato sull'atto poetico, scevro del "rumore delle parole", di Giovanni Giudici, alle "candide astuzie" del dialetto colorito e pregnante di Tonino Guerra, alla vitalità artistica di Franco Loi piuttosto che alle iridescenti visioni liriche della Merini salvata alla vita dalla follia, che vede oltre la normalità e libera la poesia come necessità di sublime elevazione (Ho visto un angelo dolce / ghermire il tuo dolce riso / e portarmelo alla bocca). La narrazione corale prosegue con la confidenzialità affabulatoria di un Pagliarani , la felicità del dire poetico aperto al mondo di Antonio Porta ("L'ho detto sono per il rischio, il più grande: dare delle risposte radicali in perfetta buona fede, pur sapendo criticamente che le risposte della poesia non sono assolute."), la fede nostalgica ed illuministica di un passato milanese condito da intense letture e condensato in versi di sempre maggiore trasparente semplicità in Giovanni Raboni ("Queste strade che salgono alle mura / non hanno orizzonte, vedi: urtano un cielo / bianco e netto, senz'alberi, come un fiume che svolta."), l'"essenzialità tragica" di Amelia Rosselli, la trasversalità creativa di Roberto Roversi fino a giungere alla forza dissacrante e sperimentale di Sanguneti e all'intenso atto spirituale della "parola che non mente" di Maria Luisa Spaziani.

A Zanzotto, unito a mio di vedere a Luzi, ("So che la poesia è una necessità come la vita...Ritrova la ragione del nostro essere e del nostro soffrire. E' quel supplemento di verità di cui abbiamo bisogno, di cui il cuore e l'anima hanno bisogno.") viene lasciato il compito di chiudere un discorso che setacciando le nostre coscienze si riverbera immediatamente nel presente, attraverso parole di un'evidente chiarezza ed un'incontenibile urgenza: "La poesia si trova ad essere investita di un ruolo fondamentale in questa melma di disvalori, che è quello di ricreare le connessioni vitali tra passato e futuro. La poesia riesce a conservare "quanto resta" del senso dell'uomo nel momento in cui quel senso dichiara l'irrecuperabile perdita".

11/06/2012





        
  



3+2=

Altri articoli di...

Cultura e Spettacolo

31/10/2022
Il Belvedere dedicato a Don Giuseppe Caselli (segue)
27/10/2022
TEDxFermo sorprende a FermHamente (segue)
27/10/2022
53 anni di Macerata Jazz (segue)
26/10/2022
Il recupero della memoria collettiva (segue)
26/10/2022
Giostra della Quintana di Ascoli Piceno (segue)
23/10/2022
A RisorgiMarche il Premio "Cultura in Verde" (segue)
22/10/2022
Porto San Giorgio torna a gareggiare al Palio dei Comuni (segue)
20/10/2022
La Nuova Barberia Carloni apre un tris di spettacoli (segue)

San Benedetto

12/10/2022
Studenti omaggiano il Milite Ignoto (segue)
10/06/2020
Samb: Serafino è il nuovo presidente! (segue)
27/01/2020
Istituto Professionale di Cupra Marittima: innovazione a tutto campo. (segue)
25/01/2020
Open Day a Cupra Marittima, al via il nuovo corso Web Community – Web Marketing (segue)
19/01/2020
GROTTAMMARE - ANCONITANA 1 - 3 (segue)
13/01/2020
SAN MARCO LORESE - GROTTAMMARE 1 - 0 (segue)
10/01/2020
UGL Medici:"Riteniamo che gli infermieri e i medici debbano essere retribuiti dalla ASUR5" (segue)
10/01/2020
Premiato il cortometraggio intitolato "Sogni di Rinascita- Sibillini nel cuore" (segue)
ilq

Quando il giornalismo diventa ClickBaiting

Quanto è sottile la linea che divide informazione e disinformazione?

Kevin Gjergji