Nonostante la crisi che mette in ginocchio gli Atenei più rinomati, le università del Piceno invertono il trend di contrazione delle iscrizioni universitarie e confermano il tasso di crescita positivo del 20 %. I percorsi didattici attivi a San Benedetto, dalle lauree in Biologia Nutrizionale e Economia Aziendale, passando per i Master di Gestione della Fascia Costiera e quelli di alta specializzazione dedicati alla nutrizione e alla dietetica, per arrivare ai corsi aperti di tutela delle Risorse ittiche e di Estetica, sono il fiore all'occhiello della città.

Ma il loro valore aggiunto per il territorio verrà valutato in termini di ricaduta economica, perché se il plus valore di ordine culturale è indiscusso, l'amministrazione deve fare i conti con la crisi economica e le esigenze di budget di fronte, che la costringono a una seria riflessione sulla modalità di adesione al Consorzio Universitario Piceno, di cui è tra i soci fondatori, insieme ai Comuni di Ascoli, Offida, Spinetoli e alla Provincia.

Le immatricolazioni certo non sono in flessione, assestandosi intorno ai 140 immatricolandi ogni anno per entrambi gli atenei. Il prestigio delle due Università è fuor di dubbio, considerando con le parole di De Santis che "la Politecnica delle marche è oggi tra le 6 università più rinomate d'Italia lasciando notevolmente indietro illustri scuole come La Sapienza, mentre l'Università di Camerino detiene il primato tra gli Atenei più piccoli". Due eccellenze, quindi, che secondo l'Assessore Fabio Urbinati vanno tutelate e per cui vale la pena di "sedersi intorno a un tavolo per studiare le soluzioni migliori".

Senza far prevalere il senso di inadeguatezza di un Paese che in tempi duri non esita e tagliare sul sociale e sulla cultura.