Quando la disabilità si somma alla mancanza di autonomia e all'indigenza, la persona viene messa con le spalle al muro. Di qui l'esigenza di trovare soluzioni che permettano ai disabili quell'autonomia che è sinonimo di una qualità della vita migliore. E che nell'era della comunicazione digitale non può non chiedere aiuto alla tecnologia.

"Usare un pc, un mp3, un telefonino, diventa quasi impossibile per i non vedenti" - spiega Armando Giampieri, Presidente dell'Unione Regionale Ciechi che insieme alla sezione ascolana ha avuto l'idea di organizzare un seminario sul tema. Un aiuto concreto può venire sia dagli Istituti per l'educazione all'autonomia, e tra essi come non pensare al celebre Rittmeyer di Trieste, all'avanguardia per le strumentazioni di cui è dotato e i processi educativi dedicati alla disabilità. Ma anche dall'industria, che deve dare risposte in termini di innovazioni ad hoc per i non vedenti e gli ipovedenti che oggi in Italia sono più di due milioni di individui.

Come lo Speaky pc, in grado di fornire servizi disparati, dai giornali elettronici, i libri parlati, il comando vocale per gestire il decoder della tv, fino alla consultazione audio di vocabolari online. "È fondamentale che in un momento di crisi congiunturale come quello che stiamo vivendo, in cui le risorse pubbliche diventano sempre più esigue, vengano abbattute le barriere architettoniche, per garantire una completa accessibilità a tutti degli spazi comuni" commenta l'Assessore Margherita Sorge. Ricordando che in una comunità in cui vivono bene i soggetti più deboli, vivono bene tutti.