Quando a S. Benedetto si hanno problemi in maggioranza e per esorcizzarli si tenta di spostare l'attenzione su altri argomenti si rischiano brutte figure, ma a tutto ciò il sindaco-novello Arlecchino servo di due padroni (un onorevole e un consigliere regionale), è abituato. Non si spiega altrimenti il penoso tentativo di coinvolgere la Provincia nella problematica degli allagamenti che da quando c'è la sua amministrazione flagella la città ad ogni precipitazione nonostante abbia speso dal 2006 quasi 5 milioni e mezzo di euro.

Oggi vorrebbe far credere alla città che la causa sarebbero i 104 mila euro che deve avere dalla Provincia. Fumo negli occhi dei tanti cittadini costretti a sopportare disagi e ennesima dimostrazione di dilettantismo politico e amministrativo, intanto perchè dal 7 agosto (giorno prima delle sue inopportune esternazioni) i soldi sono in banca e sono quasi 150 mila euro e poi perchè si espone ad una semplice domanda.

Se veramente aveva bisogno di quella cifra perchè non ricavarla risparmiando sui due incarichi affidati per la riorganizzazione di quel settore che si cura di queste situazioni? Soldi spesi talmente bene che oggi c'è la necessità di chiedere informazioni a Civitanova ma soprattutto di dare un ulteriore incarico (retribuito?) ad un esperto certificando il proprio fallimento. Questo sindaco che per rimanere nell'ambito ornitologico - somiglia sempre più ad una quaglia risuonata, dopo averci portato una discarica al porto, un deposito del gas all'agraria e aver perso l'unica opportunità per ottenere 20 milioni (10+10) dalla Fondazione Carisap, forse sta tentando di far diventare S.Benedetto città lagunare..Si rassegni perchè chi ama la città non mollerà mai.