Con carte in mano gli esponenti dell'UDC hanno evidenziato la loro verità deludendo chi, probabilmente, si aspettava una difesa a spada tratta dell'ex presidente Marco Calvaresi. In pratica hanno obiettato la sentenza del lodo arbitrale che ha dato ragione alla Soft light. La società ha fatto ricorso chiedendo il pagamento dei 96 mila euro spesi per la mostra di "Michelangelo, grafia e biografia" risalente al 2004, proprio quando era presidente Calvaresi.

Per Ciccanti e gli altri la sentenza del lodo, che ha imposto al Consorzio di pagare, sarebbe infondata in quanto si baserebbe su un contratto di natura aleatoria che prevedeva il pagamento della cifra di 96 mila euro da parte di alcuni enti, dove sembra che fin dall'inizio si sapeva che questi privati avrebbero potuto pagare o meno. Quindi per Ciccanti, Vittorio Faustini, titolare della Soft light, che ha firmato,  conosceva perfettamente il rischio a cui andava incontro.

Il contratto dice: "Il pagamento avverrà in misura contestuale all'atto di liquidazione dei contributi".

Sempre secondo l'Udc il lodo avrebbe sbagliato in quanto l'organo era stato chiamato a fornire un parere, un'interpretazione, mentre alla fine ha emesso una sentenza entrando nel merito della questione. Inoltre il lodo ha stabilito che il Consorzio avrebbe dovuto pagare 42 mila euro che poi sono arrivati a 78 mila con gli interessi. E questa è la cifra che il Consorzio ha dovuto inserire in bilancio tra i debiti, facendo chiudere in rosso il bilancio.

Ma quanto di politico c'è in questa vicenda? Ciccanti esclude qualsiasi risvolto politico, eppure la pressione da parte dei sindaci che siedono nell'assemblea dei soci a rivalersi sull'attuale presidente del Consiglio ha tutta l'aria di un regolamento di conti, nel quale il centrosinistra vuole sbarrare la strada a un centrista che sta emergendo.

Così come non poco avrebbero influito vecchi dissapori tra l'attuale presidente Stefano Greco e lo stesso Calvaresi.

Resta il fatto che dal proprio partito di appartenenza forse l'ex presidente del Consorzio avrebbe potuto aspettarsi un'arringa più serrata e in sua difesa. Ma non c'è stata.

I sindaci però non demordono e lo stesso primo cittadino di Grottammare Luigi Merli afferma: "Dichiaro quanto dissi già due anni fa, se l'appello confermerà la sentenza del lodo arbitrale, imponendo al Consorzio di pagare alla Soft light, allora sarà inevitabile rivalersi su Calvaresi. Si tratta di soldi pubblici e noi abbiamo dei doveri di fronte ai cittadini".