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Latitante con l'accusa di bancarotta fraudolenta arrestato

Ascoli Piceno | Individuato grazie ad un'intercettazione telefonica, il 48enne forlivese sul cui capo pendono accuse di associazione a delinquere, truffa, ricettazione, spaccio di sostanze stupefacenti e bancarotta fraudolenta, è stato catturato in autostrada.

Trattasi di Sauro Ricci, forlivese classe 48, pluripregiudicato per reati di associazione a delinquere, truffa, ricettazione, spaccio di sostanze stupefacenti e bancarotta fraudolenta.

I fatti risalgono al 2007 quando in qualità prima di presidente del Consiglio di Amministrazione e poi di amministratore unico della ditta Resin Fer S.r.l., in epoca anteriore alla dichiarazione di fallimento avvenuta nel 2008, era riuscito a distrarre circa 850.000 euro dal capitale della predetta società, a danno dei creditori, effettuando versamenti su alcune società sedenti nella Repubblica di San Marino.

Al fine di evitare di essere scoperto, all'epoca dei fatti, Ricci era riuscito a sottrarre i libri contabili della società in guisa da non rendere possibile la ricostruzione del patrimonio.

In data 7 dicembre 2012 il Tribunale di Ascoli Piceno emetteva nei suoi confronti la sentenza di condanna alla pena di anni 4 e mesi 6 di reclusione per il reato di bancarotta fraudolenta.

Da quel momento faceva perdere le proprie tracce e dopo una serie di accertamenti, non andati a buon fine, in data 19 ottobre 2012 il Tribunale di Ascoli Piceno dichiarava lo stato di latitanza.

Ulteriori accertamenti permettevano tuttavia, di individuare un'utenza telefonica utilizzata da Ricci e attraverso una successiva intercettazione telefonica, disposta dalla Procura della Repubblica di Ascoli Piceno, ai soli fini della cattura, permetteva di individuare nel Forlivese la zona in cui si trovava il latitante.

Nel pomeriggio del 31 ottobre, dopo 2 giorni di assoluto silenzio nelle comunicazioni, Ricci Sauro riceveva una telefonata da un amico in cui si evinceva di un viaggio di andata e ritorno che in quel pomeriggio il latitante avrebbe fatto per la Toscana.

Pertanto veniva predisposto un servizio finalizzato alla cattura in ambito autostradale, effettuato dagli uomini della Squadra Mobile di Ascoli Piceno in collaborazione con l'omologo ufficio della Questura di Forlì e con Polizia Autostradale che permetteva di chiudere i caselli autostradali a Forlì e catturare il latitante all'interno della propria autovettura nel mentre era incolonnato nei pressi del casello autostradale.

L'arrestato, dopo le formalità di rito, è stato associato presso la casa circondariale di Forlì.

02/11/2012





        
  



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